Il terzo tempo dei Ciclici europei

- 11/12/2023
Nelle borse europee, le società più esposte al ciclo economico sono passate a condurre. Dalla fine di ottobre, la ripartenza dei listini ha premiato i settori più ciclici (risorse di base, industriali, beni di consumo, Auto, chimici, costruzioni e tecnologici) rispetto ai temi più difensivi (Food&Beverage, telefonici, Utility, Media ed Health Care).
Questo la dice lunga sulla credibilità della tesi di una caduta rovinosa in recessione da parte del Vecchio Continente. Verosimilmente, a questo punto il ciclo economico avrà già raggiunto un fondo dal quale è ripartito prima della fine dell'autunno.
Il breakout della trendline che connetteva i massimi discendenti del passato triennio la dice lunga circa chi abbia assunto il comando delle operazioni.
Siamo dunque entrati in un terzo stadio, dopo il minimo di marzo 2020 successivo all'emergenza pandemica ed alla conseguente recessione autoprovocata. Una prima fiammata, terminata a marzo 2021 pochi mesi dopo l'avvio della campagna vaccinale, è stata seguita da una prolungata correzione: fino a metà dello scorso anno, quando ancora una volta i ciclici hanno tirato la carretta, anticipando il successivo minimo di mercato.
Indi, a fine ottobre scorso, la definitiva ripartenza dopo un'esitazione in prossimità della coppia di trendline discendenti. Un break imperioso, che candida i ciclici ad una perdurante sovraperformance nei confronti dei difensivi. Vista l'estensione dei movimenti passati, è lecito supporre che il movimento relativo non si esaurirà molto presto.