In fuga dalle borse periferiche dell'Eurozona

- 13/06/2016
Ne è passato da tempo da quando, all'inizio dell'anno, il PIIGS Index - che raggruppa in maniera equiponderata gli indici delle borse di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia ed Irlanda - abbatté la trendline di sostegno che congiungeva tutti i minimi crescenti fatti registrare dalla fine del 2012 in avanti. Questo, dopo aver disegnato un potenziale doppio massimo, che guadagnava credibilità proprio da quella rottura.
La tendenza positiva inaugurata dalle borse periferiche dell'area Euro all'indomani del famoso discorso del "Whatever it takes..." di Draghi subiva una pesante battuta d'arresto, e veniva così messa in discussione.
Cosa è successo, nei mesi successivi?
È successo che il PIIGS Index ha proseguito la sua corsa verso il basso, precipitando fino alla prima metà dei febbraio. Quando è iniziato un rally correttivo il quale, però, non è andato oltre la parete superiore del canale discendente in essere da aprile dello scorso anno.
Il test di questo argine è risultato fatale negli ultimi giorni, con le quotazioni sintetiche del PIIGS Index che ora procedono verso la linea mediana del canale discendente; con tutta l'intenzione di abbatterla: in quel caso sarebbe preventivabile il test del citato minimo di febbraio.