Prosegue il reset delle borse europee

- 03/11/2023
Gli ultimi dodici mesi hanno fatto registrare un certo allentamento della tradizionale correlazione che lega i listini delle due sponde dell'Atlantico. Il confronto fra le performance annuali di Eurostoxx50 e S&P500 è inizialmente decollato, raggiungendo un picco ad inizio marzo scorso: quando lo "spread" salì per pochi giorni sopra il +25%. Proprio così: alla fine dello scorso inverno le borse europee hanno battuto la blasonata Wall Street di oltre 25 punti percentuali in un anno.
Poi è arrivata la crisi delle banche regionali, con il ritorno degli investitori verso la difesa assicurata dai temi Growth americani (leggasi: Big Tech), e questo ha indotto un ritorno di flussi verso Wall Street. Con il risultato che il confronto fra le performance ha iniziato a puntare stabilmente verso il basso.
Non è un caso, perché storicamente la soglia del 25% in valore assoluto ha rilevanza cruciale. Decisiva. Non sempre è raggiunta, ma tipicamente i rapporti di forza si ribaltano quando la differenza fra i due indici citati raggiunge un simile ammontare.
E così l'Eurostoxx50 ha incominciato a sovraperformare lo S&P500 quando, sul finire del 2020, lo spread di performance scese sotto il -25%. Allo stesso modo, sempre in valuta locale, lo S&P500 ha avuto nettamente la meglio quando sette mesi fa lo spread salì sopra il +25%.
Ora la differenza è scesa sotto la linea dello zero. La extraperformance su base annuale è stata interamente riassorbita. Il mean reverting si è compiuto. Lo spread procederà adesso verso la parte inferiore del range di oscillazione? è quello che vedremo...