Stoxx600: è tempo di “catenaccio”

- 10/02/2017
E’ opinione diffusa che i tassi di interesse siano aumentati un po’ ovunque, da luglio in avanti, per “buoni motivi”: la domanda aggregata cresce e supera un’offerta insufficiente (nota per le imprese: aumentate gli investimenti). Quindi, se così fosse, sarebbe un bene, perché i tassi di interesse possono salire anche per “cattivi motivi”: aumento dei prezzi al consumo, spinti non da maggiore domanda da parte di famiglie ed imprese ma da una contrazione di offerta da parte di imprese sfiduciate.
Se fosse vera la prima affermazione, dovremmo assistere ad una migliore performance da parte dei settori ciclici del mercato azionario, rispetto ai temi più difensivi. Difficile però accorgersene, osservando il mero confronto visivo:
Nella figura lo Stoxx600 (linea nera, scala di destra) è confrontato con lo Stoxx Cyclical (nostra elaborazione; linea verde, scala di sinistra. Media semplice dei settori Auto, Risorse di Base, Chimici, Costruzioni, Industriali, Retail e Tecnologia) e con lo Stoxx Difensivi (idem; linea verde, scala di sinistra. Media semplice di Food&Beverage, Health Care, Media, Telecom e Utility).
In effetti si intuisce che, dopo il minimo di metà dello scorso anno, i Ciclici abbiano fatto molto meglio dei Difensivi; perché allora non rapportare i due indici, confrontandoli magari con l’andamento dei tassi di interesse?
Detto fatto: il rapporto Cyc/Def è ovviamente proposto in blue (scala di destra), mentre in grigio proponiamo l’andamento dei rendimenti del Bund decennale tedesco (scala di sinistra).
La correlazione in effetti non manca, e suggerisce come un aumento dei tassi di interesse si associ ad una migliore performance dei settori ciclici del mercato azionario (europeo); un declino del costo del denaro si associa invece ad una migliore performance di temi tradizionalmente beneficiati da questo contesto monetario.
Dunque, il confronto suggerisce come la sovraperformance dei ciclici sia andata ben oltre il rialzo dei tassi di interesse, che pur non è mancato: lo yield del Bund è ben lontano dal massimo registrato a metà 2015, mentre il rapporto Cyc/Def quel massimo l’ha superato da un pezzo. Sorge il sospetto che i ciclici siano saliti troppo. Evidentemente i “buoni motivi” hanno finora prevalso su quelli cattivi.
Ma non saranno cresciuti un po’ troppo, questi ciclici? Anticipiamo subito che se la risposta fosse positiva, sarebbe sensato intervenire non solo con una precisa scelta in termini di allocazione settoriale; ma anche andando lunghi sui titoli di Stato citati.
Vediamo.
Nell’ultimo anno in effetti lo Stoxx Cyclical ha guadagnato oltre trenta punti percentuali in più, rispetto allo Stoxx Defensive. Una extra performance notevole (e rara con appena altri tre precedenti, dal 2001 in poi).
In tutti i casi, questo comportamento è stato pagato con una sottoperformance, da parte dei temi più direttamente esposti al ciclo economico. In due casi su tre siamo passati da un estremo positivo (> +30 punti) ad un estremo negativo (Abbastanza per valutare la possibilità di alleggerirsi sui settori ciclici della borsa europea, e per puntare qualche fiche sui settori più difensivi. Che, evidentemente, godrebbero di un declino dei tassi di interesse. Abbastanza a sorpresa, visto il sentiment dominante.