Pianeta America
A Wall Street debolezza e cautela in attesa della Fed

Tentano un recupero gli indici di borsa americani dopo la debolezza riscontrata all’inizio delle contrattazioni. Una debolezza che aveva già caratterizzato le borse in Europa e in Asia, mercati sotto pressione ancora per via delle tensioni in Iraq e del conseguente aumento del prezzo del petrolio, oggi fino ai massimi di nove mesi. Qui negli Stati Uniti, sottolinea Kenneth Polcari, Direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities, l’operazione societaria tra Medtronics e Covidien da $43 miliardi annunciata nel fine settimana conferma che siamo acora nel pieno di un periodo vivo per le operazioni societarie, grazie all’alto livello di liquidità’ in mano alle aziende e ai bassi tassi di interesse. Un fattore quindi che, insieme ai dati economici migliori del previsto pubblicati in mattinata, contribuisce a mitigare l’effetto negativo delle tensioni geopolitiche sui mercati. L’Iraq secondo Kenny non definirà’ la direzione del mercato almeno nel breve periodo e l’apprezzamento del greggio e’ solo il frutto di timori legati al livello delle scorte di petrolio e non e’ dato da un surriscaldamento dell’economia a livello globale.

Gli investitori sembrano focalizzarsi sui segnali di ripresa economica in attesa di sentire cosa dira’ questa settimana la Federal Reserve. Wall Street sconta intanto la revisione al ribasso delle stime sul Pil Usa da parte del Fondo Monetario Internazionale, che arriva una settimana dopo il ritocco al ribasso delle stime da parte della Banca Mondiale, e le previsioni di tassi fermi per un periodo più lungo rispetto alle attese qui negli Stati Uniti. Da una parte, dice Kenny, abbiamo chi si aspetta un aumento dei tassi di interesse perché vede un miglioramento delle condizioni economiche – il Governatore della BOE Mark Carney la settimana scorsa ha annunciato la possibilità di tassi più alti ed ha testato così il mercato in cerca di una reazione – e dall’altra chi, come Kenny, non si aspetta un ritocco fino alla seconda meta’ del 2015 dato che stanno per arrivare gli stimoli da Bce, BOJ e forse dalla Cina, in grado di allentare la pressione sulla Fed. Sapremo di più mercoledì da Janet yellen al termine della riunione di due giorni del FOMC. Secondo Kenny arriverà un’altra riduzione degli acquisti di bond da $10 miliardi mensili, una conferma che i tassi resteranno bassi, che la Fed continuerà a monitorare l’inflazione e l’occupazione insieme all’andamento dell’economia non solo negli Stati Uniti ma anche a livello globale.
Il Presidente della Federal Reserve non potra’ ignorare, dice Kenny, la situazione geopolitica e farà riferimento al prezzo del petrolio e ad eventuali conseguenze sulla debole ripresa dell’economia. Il mercato quindi aspetta e al momento non ci sono motivi per acquistare.
Venerdi’ scenderanno sul mercato americano le quattro streghe, le scadenze tecniche trimestrali che porteranno alti volumi ed un aumento della volatilità soprattutto durante la prima e l’ultima ora di scambi. Prima di venerdì vedremo già la volatilità aumentare e noteremo dei riposizionamenti in preparazione non solo delle scadenze ma anche del ribilanciamento degli indici Russell della prossima settimana.
Aspettiamoci, secondo Kenny, un mercato in settimana che si muoverà entro una banda molto limitata senza grandi oscillazioni al rialzo o al ribasso. Tutto può cambiare in un momento pero’, attenzione agli sviluppi geopolitici.

* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.
 

 

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...