Pianeta America
Attenti al “Grande Supporto”

L’ultima Thule è un’isola leggendaria situata nell’Atlantico settentrionale oltre la quale c’è il nulla: una “terra di fuoco e ghiaccio” che simboleggia il luogo più estremo, quello che ci separa dall’ignoto. Torna in mente osservando il quadro tecnico di alcuni mercati, in particolare di Wall Street, dove siamo…vicini all’ignoto. Già, perché sotto l’argine, situato grosso modo fra i 1800 e i 1850 punti per l’indice S&P 500, non ci sarebbe granché motivo per mantenere ancora azioni americane in portafoglio. Si tratta di un supporto che ha contenuto:

1) il “crollo” del 1987;
2) il minimo del 1990;
3) la correzione che diede vita al rialzo della seconda metà degli anni ’90;
4) in ultimo il minimo di fine 2011.

Con il senno di poi, che eccellenti opportunità per comprare!
D’altra parte, quando questo spartiacque è stato violato, ad inizio 2001 e a giugno 2008, per il Toro non c’è stato scampo: il bear market è stato feroce ed inesorabile. Senza sconti.
Ci troviamo dunque in questa condizione, con la borsa americana giunta in prossimità dell’ultima soglia prima di un vuoto tutto da analizzare. Si tratta di un’opportunità, o di una minaccia nemmeno velata? I prossimi giorni lo chiariranno, probabilmente senza appello.
Con una considerazione finale: un mercato ha sempre un supporto da abbattere. Fuor di metafora, non esiste un “supporto-purgatorio”: sopra il quale va tutto bene, sotto il quale si scatena l’inferno. L’analisi tecnica moderna contempla sempre un approccio graduale. Da seguire con giudizio.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...