Pianeta America
Banche USA: quando è troppo, (non) è troppo

Tre settimane fa, in questa sede, suggerivamo la concreta probabilità di una fase di consolidamento, per i finanziari americani, sulla scorta di un eccessivo scostamento rispetto al “percorso” suggerito dalla curva dei rendimenti: «C’è dunque la possibilità che i finanziari consolidino i progressi: cioè, inizino un processo di ridimensionamento relativo, a vantaggio di altri settori».
Quell’intervento in effetti è coinciso con un periodo di riflessione, innocuo perché perlopiù “laterale”, come amano dire gli analisti tecnici:

Che il settore tiri il fiato è fisiologico, salutare e benvenuto.
Perché il rialzo partito sei mesi fa è davvero eccezionale: si pensi che le quotazioni dell’indice dei bancari sono salite talmente in orbita, da risultare distanti più del 30% rispetto alla media mobile a 200 giorni.
La legge di gravità in teoria non ammette eccezioni: sulla Terra, tutto ciò che sale presto è attratto verso il basso. E il settore in questione non dovrebbe certo fare eccezione.

Una prospettiva storica permette di meglio apprezzare – o quantomeno, cogliere – l’eccezionalità del recente rialzo: dal 1995 in poi un decollo così verticale è stato sperimentato soltanto un’altra volta, nell’estate del 2009.
Anche allentando un pochino i parametri, si scopre come uno scostamento fra quotazioni del settore bancario e media mobile di lungo periodo, superiore al 25%, risulta sperimentato in sole tre circostanze: ad ottobre 1995, a febbraio 1997 e appunto ad agosto 2009.

Al di là dei movimenti di breve periodo, una simile escursione relativa testimonia la grande vitalità sottostante: se il settore riesce ad allontanarsi così tanto dal percorso medio, vuol dire che dispone di risorse sufficienti per progredire ulteriormente nei mesi successivi. In effetti i tre casi riscontrati sono sempre stati seguiti da nuovi miglioramenti, nel medio-lungo periodo.
Certo la casistica riscontrata è molto risicata e statisticamente insignificante; ma il messaggio di fondo appare chiaro: una volta completato il riallineamento, il settore finanziario USA potrà tornare a dettare legge e tendenza al resto del listino azionario.

Giornalista finanziaria dalla fine degli anni '90. Continua...