C’è sempre un bull market da qualche parte

- 10/01/2019
Il mercato azionario (ma non solo) è meraviglioso: offre opportunità in ogni dove, in ogni ambito. In ogni momento, anche in questo, vi è un bull market che si sta sviluppando e vi è, sicuramente, un bear market che sta emergendo.
Il mercato Forex, se dovessi sceglierne uno in particolare, è proprio quello che permette all’investitore di poter beneficiare di una situazione bull market-bear market immediata e ben visibile, in quanto per una valuta che sale, l’altra scende.
Per natura siamo, però, attratti da tutto ciò che si trova in un bull trend. Ciò che viene catalogato come bear trend crea disagio che, a volte, sfocia in panico. Il mercato è composto da tre fasi: la fase dei rialzi, la fase dei ribassi e la fase di lateralità. Come detto si tende a guardare unicamente ad una fase, quella del rialzo. Ed è un peccato.
Un nuovo bull market emerge la dove, precedentemente, vi è stato un importante bear market. Il vecchio che diventa nuovo, il ciclo che si ripete. Il mercato lancia dei messaggi, sta a noi saperli interpretare e, coerentemente con lo stile di investimento che si ha, tradurli in elementi operativi.
Un comparto che viene monitorato con particolare attenzione dagli investitori, in particolare gli investitori istituzionali, è quello delle Small Cap. Si tratta, come si evince, di quelle società a bassa capitalizzazione e, quindi, molto più soggette (in positivo ed in negativo) all'andamento del ciclo economico.
L'ETF IJR, S&P Small-Cap iShares Core, tracking dell'indice SP Small Cap 600, ha fatto registrare un ritorno di -9.75% (SPY -6.35%) nel 2018. Mentre l'indice S&P fa registrare il top al 20 settembre, le SC lo anticipano al 31 agosto. Dal grafico indicato si nota la divergenza negativa che si sviluppa durante la fase rialzista tra l'andamento del prezzo e l'andamento del money flow, crescente il primo, decrescente il secondo. Pur restando sempre in territorio negativo dal 12 ottobre si sviluppa, invece, una divergenza positiva: il money flow crescente, mentre il prezzo decrescente. A livello di indicatori di profondità il Bullish Percent dell'indice SP Small Cap indica una lettura del 26% (ovvero solo il 26% dei titoli sono guidati dalla domanda), mentre il Positive Trend si posiziona al 24% (ovvero solo il 24% dei titoli negozia sopra la rispettiva trend line rialzista). Il rischio associato all'attuale livello di mercato si può definire molto accettabile.
Questi dati, obiettivamente, non sono ancora sufficienti per definire terminato il ciclo ribassista iniziato dal mese di settembre e permettere l'apertura di una posizione strategica. Vi cominciano ad essere, come indicato, segnali incoraggianti che hanno permesso l'entrata a livello tattico. Il quadro tornerà ad essere positivo quando anche il money flow salirà in territorio positivo e le Small Cap cominceranno a sovra performare l'indice generale.
Vale, quindi, la pena monitorare con molta attenzione l'evoluzione delle Small Cap che, per natura, attraggono denaro quando le cose si mettono bene (risk on) e lo respingono quando si mettono male (risk off).