Come comportarsi con le IPO che raddoppiano

- 18/10/2019
Un pattern di recente ricorrente, è l'atteggiamento delle nuove emissioni ("IPO") a consolidare, poco dopo il passaggio dal mercato primario, a quello secondario; specie quando la performance iniziale è considerevole. Spesso le quotazioni ripiegano bruscamente dopo essere raddoppiate dai livelli di collocamento, vittima del profit taking degli investitori. A differenza dei dettami dell'analisi tecnica tradizionale, qui i confini sono ben definiti e poco soggetti a discrezionalità.
Dal 2010 si contano ben 127 IPO. Fermo restando che sussiste una certa differenza fra le società che raddoppiano il giorno del collocamento, e quelle che conseguono questo risultato nel corso delle settimane successive, ho calcolato i ritorni nei mesi successivi. Ci sono 18 episodi da rilevare. La tabella in basso mostra i ritorni successivi.
Il messaggio di fondo è che comprare queste azioni, dopo che simili exploit maturano il giorno della prima quotazione, raramente si rivela una buona idea. Tanto vale comprare direttamente l'indice: risulta meno rischioso.
La prossima tabella evidenzia le società che raddoppiano, ma non necessariamente nei primi giorni: entro i sei mesi dalla negoziazione. Anche in questo caso lo S&P500 si rivela una scelta preferibile.
A mio avviso, ciò comprova che le società che in qualche modo raddoppino di prezzo dal collocamento, producano una sorta di barriera: un mese dopo, soltanto il 30% di esse batte il mercato, conseguendo una performance media del -5%. Nel medio-lungo periodo le cose vanno lievemente meglio, ma senza clamori. Alla fine, è sempre meglio disimpegnarsi dalle IPO che raddoppino rispetto ai prezzi di collocamento iniziale.