Cosa aspettarsi da Wall Street fino alla fine dell'anno

- 18/07/2019
Qualche giorno fa mi sono soffermati sugli anni che condividono l'eccezionale performance messa a segno quest'anno dallo S&P. Una statistica indicativa ma non definitiva: perché un anno che sale in linea retta fino a guadagnare il 20% a metà luglio, ha poco in comune con un anno in cui il mercato è esploso nei primi quattro mesi dell'anno, salvo registrare il secondo peggior mese di maggio dagli anni Sessanta, indi il miglior mese di giugno dal 1955; come occorso quest'anno.
Per questo mi soffermerò oggi sugli anni che hanno condiviso la traiettoria del 2019.
Userò il metodo dei minimi quadrati. La figura in basso mostra gli anni più somiglianti, dal punto di vista statistico, a quello corrente.
Evidentemente l'anno più somigliante risulta il 1967: come quest'anno, lo S&P500 è salito nei primi mesi, ha segnato un picco ai primi di maggio, sperimentando un violento ribasso nelle settimane successive. Il recente rimbalzo è più accentuato rispetto al 1967.
A questo punto, diventa di attualità il confronto con il 1998, quando Wall Street a metà luglio vantava una performance del 20%. Nei mesi successivi sarebbe crollato fino ad annullare tutti i guadagni. Negli ultimi mesi sarebbe tornato pimpante, chiudendo l'anno in ampio guadagno; ma con quale volatilità!
La tabella in basso mostra i dieci anni più somiglianti al 2019, almeno al 15 luglio. Fra tutti l'anno più recente è il 2013, quando lo S&P faticò non poco nelle settimane successive, salvo guadagnare un ulteriore 10% fino alla fine dell'anno. Da notare come la performance nei cinque mesi e mezzo successivi sia sempre risultata positiva; con la sola eccezione del famigerato (e speriamo eccezionale) 1998.