Pianeta America
Cosa aspettarsi dopo le correzioni veloci

La settimana scorsa lo S&P500 è entrato in formale correzione: che si registra quando le quotazioni calano del 10% dai massimi. L'aspetto più indisponente è che l'ha fatto in modo eccezionalmente repentino: in sei giorni. Vediamo l'esame storico cosa rivela. A partire dal 1950, si contano 21 casi di flessione superiore al 10% dai massimi assoluti.
Curiosamente, come testimonia la tabella in basso, il resto è ordinaria amministrazione: i ritorni di mercato dopo uno, tre e sei mesi sono allineati a quelli tipici in termini di performance media e di frequenza positiva. Soltanto dopo un mese la volatilità risulta superiore al normale. Soltanto dopo un anno si scorge una certa sottoperformance, con un ritorno medio del 4.3%, rispetto al 9% normalmente messo a segno su questo arco di tempo.

Ma ciò che rende unica questa correzione è la rapidità di caduta. Dunque la tabella in basso mostra le correzioni dai massimi intervenuti in meno di 20 sedute. Quella più recente, in 6 sedute, essendo risultata la più rapida di sempre.

La tabella in basso illustra i ritorni dello S&P dopo le cinque correzioni più rapide mostrate nella tabella in alto. Certo la casistica è troppo ristretta, ma i ritorni nondimeno sono risultati bullish: sei mesi dopo la correzione, lo S&P ha conseguito una performance media del 14%, salendo in tutte le occasioni.

Giornalista finanziaria dalla fine degli anni '90. Continua...