Cosa spiega le performance di mercato

- 25/11/2020
Continua in modo impressionante la sovrapposizione fra l'indice delle sorprese macro negli Stati Uniti, e l'andamento della performance di Wall Street. Come ormai assodato, il mercato azionario non è sensibile ai dato macro; bensì al confronto fra essi e le aspettative che ne hanno preceduto la divulgazione. Benché oggettivamente più difficile da misurare, questo dato spiega appieno l'andamento dello S&P500, sebbene per la massa risulti meno intuitivo.
Nella figura possiamo apprezzare la notevole correlazione vigente fra l'indice delle sorprese macro (linea rossa, scala di destra) e la performance a quattro mesi dell'indice S&P500 (linea azzurra, scala di sinistra): praticamente una identità piena. Questo spiega perché la veemente risalita conseguente al minimo di marzo, abbia fino a qualche settimana fa lasciato posto ad una crescita più ponderata e meno irruente: il declino del CESI è andato di pari passo con il ridimensionamento della performance di mercato.
Allo stesso modo, affinché lo S&P500 sbricioli i massimi assoluti, è prescritto ora che i dati macro tornino a risultare superiori alle aspettative. Ancora una volta: non positivo in assoluto, non necessariamente; bensì, migliori delle attese degli economisti. Incrociamo le dita.