Effetto Siria sui mercati

- 28/08/2013
Mentre continuano ad arrivare indicazioni su un possibile imminente attacco militare in Siria il mercato azionario, già preoccupato per l’instabilità dei mercati emergenti, ripiega e in maniera consistente. L’indice Vix della volatilità, soprannominato l’indice della paura, è in forte rialzo e di oltre il 10%. I volumi di scambio restano molto sottili (agosto è per ora il secondo peggior mese, in termini di numero di scambi, degli ultimi 5 anni) e la crisi in Siria creano una “perfect storm”, una tempesta perfetta, secondo Mark Otto, Managing Director per J. Streicher & Co. Un mercato che in realtà era già affaticato e su cui pesano tanti punti interrogativi: il rallentamento del QE3 forse in settembre, il raggiungimento del tetto del debito a metà ottobre, chi sarà il successore Bernanke, la stabilità del governo italiano, le elezioni in Germania. Inoltre si avvicina il G20 con tensioni palpabili tra Cina e Giappone e tra Stati Uniti e Russia.
L’effetto Siria intanto si fa sentire non solo sull’azionario. La paura per un conflitto militare spinge l’oro di nuovo in mercato toro e porta il greggio sui massimi di cinque settimane. Tra i settori maggiormente penalizzati sull’azionario ritroviamo i finanziari, la tecnologia e le telecomunicazioni e Mark si aspetta una rotazione verso i settori difensivi nelle prossime sedute. Le prossime sedute saranno cruciali per i mercati, Mark monitora per lo S&P 500 i supporti 1636, 1631 e 1625 e le resistenze 1640, 1640 e 1653.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.