I benefici di una liquidità in eccesso

- 22/07/2019
Lo sforzo concertato, paventato o promesso dalle banche centrali mondiali, sta sortendo i suoi effetti sui mercati finanziari. La maggiore liquidità messa a disposizione dagli istituti di emissione ha sospinto Equity, Bond e Credit nel primo semestre di questo memorabile anno. Il merito è riconducibile appunto a quella porzione di liquidità in circolazione, non assorbita dall'economia reale: la cosiddetta Excess Liquidity.
Il dato parte dalla variazione annuale dell'aggregato monetario "M2": a cui si sottrae la variazione dei prezzi al consumo, per disporre del dato reale; prima di sottrarre la variazione della produzione industriale. Al netto, alla fine di giugno l'Excess Liquidity faceva registrare una crescita del 5.2%.
Ciò è di grande conforto perché, dal 1960, una EL superiore all'1.5% è stata seguita da una performance annualizzata del +11.9% da parte dello S&P500. Di converso, una EL negativa suggerisce l'insufficienza della liquidità a sostenere l'economia reale; figurarsi quella finanziaria. Difatti lo S&P tipicamente risponde con una variazione annualizzata del -5.4%.
I ritorni annualizzati sono poco superiori a quelli tipici quando la variazione a dodici mesi della EL è compresa fra il -5.5 e il +1.5%.