I danni provocati dalla Signora Yellen

- 10/02/2016
Qual è errore più grave e imperdonabile? quello di Trichet, che aumenta i tassi in Europa a luglio 2008, temendo una fiammata inflazionistica che mai si concretizzerà? o quello della signora Yellen, che per non perdere la reputazione aumenta i tassi lo scorso dicembre, rischiando concretamente di fare clamorosa marcia indietro, come le poche banche centrali che dopo la crisi del 2008 hanno agito in tal senso?
Saranno gli storici a sentenziarlo; certo è che quella scellerata decisione ha pregiudicato negli Stati Uniti un contesto già sin troppo fragile e pregiudicato: in termini effettivi, le condizioni finanziarie negli USA sono assolutamente restrittive dalla fine della scorsa estate; come soltanto nel 2008 e ad inizio 2001 abbiamo in precedenza sperimentato.
E non è tutto. L'aumento dei tassi ufficiali e la promessa di ulteriori inasprimenti nel corso del 2016 - a cui ormai non crede più nessuno - hanno indotto un'impennata della parte breve della curva dei rendimenti; con i tassi ad un anno e a due anni saliti ai livelli più elevati degli ultimi sei anni.
La domanda che sul finire dello scorso anno ci siamo posti è stata: cosa succede al mercato azionario quando i rendimenti sul T-Bill trimestrali sale ai livelli più alti degli ultimi sei anni?
La risposta è evidente nel grafico in alto: le linee verticali indicano tutte le circostanze analoghe precedenti. Stiamo parlando del 1981, del 2000 e del 2007. Ecco, fra le (tante) altre cose, perché da novembre in poi siamo diventati bearish sul mercato azionario.