Pianeta America
I fondamentali di mercato sono in deterioramento

Mentre vediamo il mercato arrampicarsi su nuovi massimi, ci viene in mente l’esperienza del 2000 e del 2007, quando gli inviti alla cautela cadevano nel vuoto. Il rialzo è stato alimentato dalla percezione di una liquidità infinita da parte della Fed: un processo che si autoalimenta, con gli investitori timorosi di perdere ulteriori guadagni. Ciò fa sì che ogni notizia, anche se negativa, risulta accolta con favore dai media e da Wall Street.
Si prenda per esempio l’ultimo rapporto mensile sull’occupazione: se da un lato il dato è giunto superiore alle attese, dall’altro si tratta di ben poca cosa; inferiore per esempio alla media mensile dei primi tre mesi dell’anno. Sembra che la crescita occupazionale vada rallentando: non proprio un motivo per celebrare.
Altro esempio i titoli che hanno accompagnato l’assemblea annuale della Berkshire-Hathaway: «Warren Buffet ritiene che il mercato salirà di molto». La citazione è corretta, ma è estrapolata da un’intervista concessa alla CNBC, in cui si rivolgeva all’intervistatrice affermando che il mercato salirà di molto «nel corso della nostra esistenza». Come a dire che la borsa sarà più alta di oggi nel 2054. E sarebbe questo un dato da citare?

E non finisce qui: l’ISM Index è sceso per due mesi di fila, e si colloca ora al livello più basso da dicembre. Le vendite di auto sono scese sotto i 15 milioni, per la prima volta da ottobre. Il PIL del primo trimestre è cresciuto di un deludente +2.5%, e dell’1.8% in media in ciascuno degli ultimi quattro trimestri. La spesa per consumi in termini reali è salita di appena il 2% nell’ultimo anno. E non è finita: gli ordini di beni durevoli a marzo sono saliti di appena lo 0.2% in termini reali dopo il -4.8% di febbraio. Il NAHB Index è calato per il terzo mese di fila ed è ai livelli di ottobre. La vendita di abitazioni è cresciuta del 7%, ma il dato è discutibile. Lo Small Business Index della NFIB è sceso a marzo, e la produzione industriale è salita dello 0.4%.
E non parliamo delle economie internazionali. Il FMI ha ridotto ancora una volta le stime di crescita per il 2013, e Cina e Europa hanno divulgato dati deludenti per il I trimestre. Ciò sta impattando sulle commodities e a ruota sulla crescita di diverse economie emergenti.

Sebbene la Fed sia riuscita per ora a sostenere le quotazioni azionarie, non è riuscita a sospingere l’economia ad un livello di autosufficienza. I contraccolpi della politica fiscale restrittiva si intensificheranno nei prossimi mesi. E lo S&P quota ora 20 volte gli utili “GAAP”: in prossimità dell’estremo superiore di un range “normale” di oscillazione.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...