Pianeta America
I rischi per l'Equity sono segnalati dal mercato del credito

Nessuno contesta l'inclinazione crescente del mercato azionario degli ultimi 14 anni. Il popolo degli investitori si divide fra coloro che ne stigmatizzano la presunta sopravvalutazione, senza compiere analoga operazione di riflessione sulla propria esposizione; e coloro che invece, ovviamente essendo investiti sul mercato, si affidano alla secolare legge della domanda e dell'offerta per difendere le loro argomentazioni.

Certo gli anni recenti non sono sempre stati linearmente benevoli per gli investitori. Se si chiedesse loro in quali momenti le convinzioni dei rialzisti hanno vacillato, e quando quelle dei ribassisti hanno trovato puntuale quanto effimero riscontro; le date metteranno d'accordo i contendenti: il 2018 (gennaio e quarto trimestre in particolare), febbraio-marzo 2020 ed i tre quarti del 2022. È in questo momento che il bull market secolare iniziato nel 2009 ha conosciuto pesanti aggiustamenti, che in certi momenti ne hanno addirittura messa in discussione la struttura portante.

Non è un caso che questi momenti di turbolenza siano sempre stati preceduti da una impennata degli spread creditizi: vale a dire, del "premio" pagato dalla aziende quotate per finanziarsi sul mercato obbligazionario, rispetto al rendimento dei titoli "privi di rischio" come fino ad ora sono stati classificati convenzionalmente i bond governativi.

Questi momenti di tensione puntualmente sono stati inaugurati da un "Minsky moment": la volatilità eccessiva è sempre stata figlia di una volatilità eccessivamente compressa. Nello specifico, con riferimento al segmento Investment Grade dei corporate bond americani, la compressione dello spread sui CDX a 5 anni è risultata insostenibile quando questi si è spinto sotto i 47 punti base (qui in termini di media a 10 giorni).

Questo culmine della quiete è stato raggiunto il 12 gennaio 2018, il 23 dicembre 2019 ed infine il 6 settembre 2021. Non è affatto un caso che pochi giorni, settimane e mesi dopo il mercato azionario abbia raggiunto un culmine dal quale ha fatto in tutti i casi rovinosamente marcia indietro.

Fissata la soglia che definisce il rischio, bisogna riconoscere che i correnti 70 punti base del CDX.NA.IG a 5 anni costituiscono un robusto premio per il rischio. Un salvagente per l'investitore. Se l'esperienza dell'ultimo quinquennio abbondante insegna qualcosa, la compressione degli spread creditizi ha tutt'altro che raggiunto i livelli di guardia tali da minacciare la tracimazione del mercato azionario.

Questo ovviamente non esclude temporanei aggiustamenti, ma sul piano strutturale un bear market ciclico come quello delle epoche passate sembra potersi escludere.

Charles L. (Charlie) Minter è uno dei fondatori della Comstock Partners, Inc., una società costituita nel 1986 e attiva nelle gestioni patrimoniali. Continua...