Il 2020 finirà per arridere di nuovo al Toro

- 09/12/2019
Altro che "FOMO" e "TINA": gli investitori non manifestano alcun timore di perdere opportunità, e credono di trovare valide alternative al mercato azionario, trionfante in questo eccezionale 2019. Lo desumiamo dall'esame dei flussi di investimento: anche sorvolando sul segmento degli ETF - ma la sostanza non cambierebbe - negli ultimi dodici mesi sono stati disinvestiti dai fondi comuni azionari americani la bellezza di 379 miliardi, al netto delle nuove sottoscrizioni. Un esodo senza precedenti, in termini assoluti, che testimonia il fatto che gli investitori abbiano paura di essere investiti in borsa, e non il contrario.
Poiché però negli anni le masse amministrate e la capitalizzazione di mercato crescono, è ragionevole valutare tali dati in termini relativi. La figura in alto rapporta la raccolta netta cumulata relativa (RNCR) a dodici mesi, al patrimonio netto medio del periodo. Si rileva come ad ottobre il deflusso abbia superato il 3.7%: tranne la comprensibile fuga del 2008, mai è stato registrato un simile deflusso su questo arco di tempo.
Le eccezioni in qualche misura risalgono a maggio 2012 e a marzo 2017: e l'esodo degli investitori anticipò il rialzo del mercato azionario, come la teoria contrarian contempla. Questa volta non faremo eccezione.
Ma anche adottando un approccio cautelativo, una strategia sensata consisterebbe nell'individuare tutte le inversioni verso l'alto della RNCR, dopo essere scesi sotto il -3.25%. I precedenti sono quattro, dal 2002 ad oggi; cinque, se aggiungessimo l'episodio del 1988.
In tutti i casi, Wall Street ha risposto salendo nei mesi - ed anni - a venire. Il segnale evidentemente ancora non c'é. Ma se fra novembre e dicembre dovessero intervenire catalizzatori esterni in grado di rovesciare gli umori degli investitori, il 2020 finirebbe per arridere di nuovo al Toro.