Il Benchmark Basket Index raggiunge il tetto dinamico

- 21/11/2019
Si va concludendo un anno indimenticabile per i gestori professionali. Il classico portafoglio "60/40" (60% investito in azioni, 40% in titoli di Stato) ha conseguito un sontuoso ritorno: del tutto speculare rispetto ai disastri provocati un anno fa di questi tempi. Una esposizione nelle proporzioni descritte sugli ETF "SPY" e "TLT", dal minimo pre-natalizio ad oggi, ha prodotto una performance del 29.3%. Mica male, per un portafoglio tutto sommato bilanciato.
Una performance notevole. Nell'arco di 48 settimane, per ritrovare una variazione prossima se non superiore al 30%, bisogna risalire all'inizio del 2010: quando il confronto con i livelli depressi raggiunti alla fine dell'ultimo bear market, agevolava il conseguimento di simili robuste performance.
Un aspetto interessante, che merita di essere evidenziato, riguarda però il raggiungimento di una prima resistenza degna di nota: la parete superiore del canale entro il quale il nostro Benchmark Basket Index si è mosso in questo decennio abbondante. Sotto questa prospettiva, l'andamento radioso degli ultimi undici mesi altro non è stato che il transito da un confine all'altro di questo percorso di crescita.
Sarà interessante verificare nelle prossime settimane cosa succederà, una volta raggiunto questo obiettivo di prezzo.
Ancor più interessante sarà registrare la reazione, rabbiosa, da parte dei sottoscrittori di gestioni che non avranno neanche vagamente avvicinato questa performance. Verosimilmente i clienti, frustrati dalla discrepanza macroscopica registrata - quest'anno i fondi hedge hanno conseguito in media una performance del 10%, e i fondi comuni hanno sottoperformato il benchmark nel 72% dei casi - urleranno a gran voce di non disattendere il mandato.
Imponendo un aumento del rischio. Fatalmente, proprio in un momento tutt'altro che ideale.