Il Dow è tornato sotto i 30 mila punti. E ora?

- 29/09/2022
Il bear market ha condotto il decano degli indici di Wall Street sotto una soglia psicologica di notevole impatto. La figura in basso mostra il Dow Jones, con livelli orizzontali distanziati di 5 mila punti. I puntini gialli evidenziano quando l'indice si è collocato sopra questi livelli per almeno tre mesi prima di scendervi sotto. Questa è stata la seconda volta quest'anno che il Dow è sceso sotto i 30.000 punti, e sembra una fedele replica dell'analogo episodio a quota 25 mila: con il mercato che abbatté l'argine, rimbalzò, prima di cedere abbastanza rapidamente. Ed è un eufemismo, perché la perdita arrivò al 25% nel mese successivo.
La tabella in basso sintetizza il comportamento del Dow Jones dopo aver abbattuto i multipli di 5 mila punti, dopo esservi rimasto sopra per almeno tre mesi, a partire da quota 10.000 punti. Il primo episodio risale al 1999.
Due settimane dopo il mercato è salito nella metà dei casi, conseguendo una performance lievemente negativa. Un mese dopo però si registra un saldo medio del +2.5%, con il 73% di episodi favorevoli: meglio dell'andamento tipico storico.
Sei mesi dopo, la sovraperformance è confermata, con ritorni favorevoli nell'80% dei casi. Forse l'abbattimento di questa cifre tonde alimenta le prese di beneficio, che depurano il mercato dalla presenza ingombrante delle mani deboli. Il rovescio della medaglia però è che la volatilità non manca: sebbene dopo sei mesi il Dow Jones abbia conseguito un saldo medio del +6%, in media il massimo drawdown risulta pari al -11%: di gran lunga superiore alla media storica.