Pianeta America
Il Quantitative Easing non serve più

La Federal Reserve dovrebbe comunicare la prossima estate la volontà di calendarizzare un disimpegno dall'allentamento monetario eccezionale varato per la quarta volta a marzo dello scorso anno in seguito alla recessione pandemica da CoViD19. Secondo gli esperti la riduzione del programma di acquisto di titoli pubblici e privati (120 miliardi di dollari al mese) dovrebbe iniziare a gennaio 2022 e concludersi alla fine del prossimo anno; con il primo aumento dei tassi ufficiali prevedibile non prima di sei mesi dopo: cioé a giugno 2023.
Probabilmente ne sapremo di più a Jackson Hole. A dicembre i giochi dovrebbero essere fatti. Gli indicatori macroeconomici suggeriscono che l'emergenza è già stata archiviata.

Il bisogno di un Quantitative Easing emerge quando il QE Predictor sale sopra il 50%: é occorso ad agosto 2008, a marzo 2010, ad aprile 2012 ed infine ad aprile dello scorso anno.
Con un valore inferiore al 15%, il QE Predictor è ben lontano da una soglia di tensione che raccomanda alla banca centrale l'adozione di misure straordinarie di allentamento quantitativo. Dunque già sussisterebbero oggi le condizioni per un graduale tapering.
Resterebbe da stabilirsi la reazione del mercato azionario. Tipicamente, nelle tre stagioni passate, Wall Street ne ha risentito soltanto quando il tapering si è completato; non quando è iniziato o stato solamente discusso nelle sue tempistiche.

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