Il Sequestration è alle porte

- 02/03/2013
Alla fine di una settimana così piena di eventi importanti il mercato azionario americano riesce a mettere a segno un bilancio positivo. I dati economici di oggi hanno sorpreso positivamente per la gran parte (ISM manifatturiero, fiducia consumatori e spese per consumo) e hanno controbilanciato l’effetto dei dati preoccupanti arrivati da Europa e Cina. Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, nota che l’unico dato che ha mitigato in parte l’ottimismo qui negli Stati Uniti è quello sui redditi personali che mostra chiaramente l’effetto della scadenza delle agevolazioni fiscali per le famiglie americane a partire dallo scorso gennaio. Ma non è oggi l’unico fattore che contribuisce alla cautela: Poco prima della mezzanotte di oggi entra in vigore il Sequestration, i tagli alla spesa da 85 miliardi di dollari.
è vero, in teoria i tagli automatici alla spesa scatteranno dalle 23:59 di questa sera ma in realtà ci vorrà del tempo per i vari dipartimenti del Governo per ridurre il proprio budget e in ogni caso se Congresso e Casa Bianca troveranno un accordo potranno intervenire in qualsiasi momento per annullarli. Quindi le eventuali conseguenze del Sequestration – se ci saranno – non si vedranno per mesi.
Peter ritiene che Congresso e Casa Bianca troveranno davvero presto un accordo, da domani verrà a mancare la pressione politica e le parti interessate saranno forse più aperte ad un compromesso. Se però un accordo non ci sarà, Peter si aspetta conseguenze sui mercati e sull’economia con la crescita nel periodo in corso in calo fino all’1% e con un paio di trimestri di Pil negativo, un aumento della disoccupazione nel settore pubblico. E soprattutto, aggiunge Peter, tagli drastici al settore difesa si sentiranno anche su tutti gli altri settori dell’economia.
Wall Street guarderà quindi ancora a Washington nelle prossime settimane in attesa di un accordo sui tagli alla spesa. E seguirà ancora la situazione politica italiana in cerca di rassicurazioni. Wall Street vorrebbe una continuazione delle misure di austerity ma soprattutto una situazione politica di stabilità e quanto meno un Governo in grado di governare. Peter è ottimista, pensa che il buonsenso prenderà il sopravvento e che l’Italia si metterà a lavoro in un momento così difficile per l’economia del Paese e confermerà le misure di austerità. Vedremo.
Parlando della situazione nel brevissimo periodo, la prossima settimana secondo Peter il Dow Jones potrebbe sfiorare e forse superare i massimi di sempre. Dipenderà molto dai dati economici, davvero tanti in calendario, oltre agli interventi di alcuni dei membri della Federal Reserve e al Beige Book della banca centrale americana. I dati più attesi saranno naturalmente quelli sul mercato del lavoro. Peter si aspetta un tasso di disoccupazione invariato e un aumento dei 146/147 mila posti di lavoro.
Ben Bernanke questa settimana è riuscito a distogliere l’attenzione da situazioni difficili (Italia e Sequestration). A chi tocca la prossima settimana?
Intanto una lettura interessante per il fine settimana: i commenti di Goldman Sachs Asset Management sull’Italia. Vale la pena leggere l’articolo per intero e non soffermarsi solo sul “risultato entusiasmante”…
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.