Il Sotheby’s Recession Predictor

- 20/11/2015
C’è euforia fra gli appassionati d’arte: una manciata di giorni fa è stato battuto all’asta il “Nudo disteso” di Modigliani per l’impressionante cifra di 170 milioni di dollari. Si tratta della seconda assegnazione in assoluto più lucrosa della storia, che non fa che altro che rafforzare la tendenza ad aste multimilionarie degli ultimi anni.
Si vede che la liquidità davvero abbonda, se si trovano “investitori” ben disposti a mettere mano al portafoglio in modo così spettacolare. Dopo tutto, il bull market iniziato nel 2009 ha visto trionfare proprio il settore del lusso, con il Luxury Index Europe che ha surclassato l’andamento dell’Eurostoxx50.
Tutto bene, quindi? C’è un particolare che non torna. Nonostante la febbre del mercato dell’arte, le case d’aste non se la passano molto bene. Il caso di Sotheby’s è eclatante: “BID” (questo il suo ticker di borsa) è stata decisamente penalizzata in questo secondo semestre, passando da una quotazione a New York di oltre 47 dollari, ai recenti 29 dollari per azione.
Bisogna fare attenzione perché le case d’aste sono il cosiddetto “canarino nella miniera”, cioè sono le prime a risentire di un clima di deterioramento dell’ossigeno, pardon, della liquidità circolante. E il bear market in cui BID si è ficcata suggerisce qualcosa che abbiamo già visto nel passato.
Vediamo dunque cosa succede quando le quotazioni di BID si contraggono di almeno il 40% rispetto al massimo degli ultimi dodici mesi, come occorso di recente.
La risposta è abbastanza netta: in condizioni simili a quelle sperimentate di recente, con le quotazioni di Sotheby’s precipitate di più del 40% rispetto ai massimi, in passato si è manifestata:
- Una recessione ufficiale negli Stati Uniti (fasce verticali in grigio: 1990-91, 2001 e 2007-209);
- Un bear market (2000-2002 e 2007-2009; parte inferiore del grafico);
- Una crisi economica locale (crisi del Messico 1994, crisi Est Asia 1998, crisi della Grecia 2010-11), con ramificazioni globali.
È presto per capire cosa succederà. Ma la profonda e inattesa debolezza di Sotheby’s segnala una contrazione della liquidità per il momento non del tutto registrata dalle statistiche ufficiali. È il caso di mantenere la guardia ben sollevata.