Pianeta America
Il successo della carta sull'oro

La banda di Bob Prechter, il messia vivente delle onde di Elliott, per anni ha tentato di persuadere i suoi seguaci: in termini "reali", il mercato azionario americano era in bear market. Rapportando la quotazione del Dow Jones a quella dell'oro, infatti, si conseguiva un dato declinante fino al 2011, e crescente da allora; ma non al punto da avere ragione del mitico massimo del 2007.

Questo fino a pochi giorni fa: quando il Dow/Gold ratio si è prodotto nell'ulteriore sforzo necessario per eclissare il picco di undici anni fa. Rispetto al severo bear market del 2007-2011, il corrente rialzo non è più di natura correttiva; se mai lo sia stato.

È bull market, allora?
Piano. Da tempo abbiamo cancellato la sottoscrizione alla Elliott Wave International, per cui ignoriamo come la pensino da quelle parti. Ma che la "carta" (leggasi: azioni) sia destinata a battere il metallo giallo, è una tesi che sosteniamo coraggiosamente da anni (l'ultima volta qui su sT).

Il punto casomai è che il rialzo degli ultimi sette anni rimane pur sempre un rally. Perché, per quanto imperioso, risulta ancora relativamente contenuto, rispetto al ribasso partito dal ben più elevato picco del 1999.

Giornalista finanziaria dalla fine degli anni '90. Continua...