Pianeta America
In attesa della riunione della Fed

Inizia oggi una settimana densa di risultati trimestrali e (soprattutto) dati economici importanti e la direzione dei listini dipenderà per la gran parte dall’esito della riunione del FOMC, da cui arriverà un annuncio mercoledì. Tutti eventi che portano cautela tra gli investitori nella seduta di oggi – anche se, come nota Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, già l’andamento della Borsa Usa di venerdì era stato determinato dalle preoccupazioni legate alle aspettative per questa settimana. I 1700 punti, che lo S&P 500 aveva provato a raggiungere la scorsa settimana, sono adesso più lontani e il mercato potrebbe prendersi una pausa fino ai dati sul mercato del lavoro di venerdì e dopo il comunicato che seguirà la riunione del FOMC, sottolinea Peter.
Concorda con Peter il Direttore delle operazioni sul floor per òNeil Securities, Kenny Polcari, che si aspetta movimenti laterali nei prossimi giorni con gli operatori che si concentreranno molto su economia e Fed e meno sugli utili delle aziende – che innescheranno movimenti dei singoli titoli.
I primi numeri importanti saranno quelli sul Pil in arrivo mercoledì, relativi alla prima rilevazione del secondo trimestre. Numeri che saranno calcolati diversamente, si torna al periodo pre 1929 e saranno inclusi diversamente i diritti di copyright e i capitali destinati a ricerca e sviluppo – saranno catalogati come investimenti e non come costi. Si tratta di un cambiamento deciso nel 2008 e frutto di un accordo internazionale che però potrbbe confondere sulla vera direzione dell’economia. Le previsioni sono comunque per un rallentamento della crescita rispetto al primo trimestre ma grazie ai nuovi calcoli si tratterà di un raffreddamento molto meno marcato. Vedremo quindi comunque un dato debole, sottolinea Kenny, e vedremo come sarà interpretato dal mercato e come cambieranno le aspettative sul futuro del QE3.

Dalla Federal Reserve Kenny non si aspetta grandi novità, pensa che Bernanke confermerà quanto indicato (chiaramente) nel corso degli ultimi interventi, ovvero che non è in calendario per ora una riduzione degli stimoli. Tanti ancora gli economisti e i responsabili delle strategie che ipotizzano una riduzione del QE3 a partire da settembre ma Kenny (come Peter) non ci crede non si aspetta alcun cambiamento nel ritmo degli acquisti di bond fino all’inizio del 2014. Come abbiamo già notato la settimana scorsa il sondaggio condotto da Bloomberg indica che il 50% (in aumento dal 44%) degli economisti interpellati si aspetta una riduzione da settembre. Secondo Kenny non è credibile e potrebbe trattarsi di una campagna per segnalare al mercato che succederà prima o poi e che c’è bisogno – adesso – di modificare le proprie posizioni per limitare i danni. E quindi, dice Kenny, puntare su titoli che pagano alti dividendi, titoli difensivi, per sopportare meglio l’impatto.
Secondo Kenny se Bernanke mercoledì confermerà lo status quo, lo S&P 500 tenterà nuovamente di raggiungere i 1700 punti, proverà a testare il livello. Se tornerà indietro il primo supporto da monitorare sarà 1672 e se lo sfonderà allora potrebbe andare a ricoprire il gap lasciato aperto l’11 luglio scorso a 1654. Tecnicamente avrà bisogno di farlo, sottolinea Kenny, e lo S&P 500 ci proverà prima di sperare con decisione i 1700.

Questa settimana aspettiamoci ancora grande fermento sul futuro successore di Ben Bernanke alla guida della Federal Reserve, soprattutto dopo che nel weekend il Presidente Barack Obama ha chiaramente dichiarato al New York Times che la ricerca è iniziata e che c’è già una lista dei possibili candidati. Interessante, visto Ben Bernanke non ha ancora dichiarato ufficialmente la sua partenza. è un momento delicato per la Fed come sappiamo, vista la difficoltà nella gestione e nell’eventuale uscita dalla lunga operazione di stimolo per l’economia. Kenny sottolinea che da una parte il mercato vedrebbe di buon occhio Janet Yellen perchè garantirebbe continuità e dall’altra potrebbe apprezzare una direzione diversa, come quella di Larry Summers, visto che sono in tanti a Wall Street a non avere mai pienamente accettato il QE3. Per adesso è difficile fare previsioni e vedremo come il mercato contrasterà l’incertezza fino all’arrivo dell’annuncio ufficiale del nome del nuovo Presidente della Federal Reserve.

* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.

 
 

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...