L'economia sta rallentando già da tempo

- 14/02/2014
Adesso non facciamo l'errore di tutti, di attribuire la debolezza dell'economia a fattori climatici. Sebbene questo sia stato un aspetto incisivo, l'economia ha segnato il passo prima del crollo delle temperature e delle tempeste di neve. Il sussulto sperimentato nella seconda metà del 2013 non si è discostato molto da quel 2% che caratterizza gli ultimi anni di crescita economica. Ci sono stati momenti in cui il PIL è cresciuto poco più di questo ritmo; e momenti in cui è cresciuto poco meno, ma non si è mai discostato da questa soglia. Con il tapering che è stato varato non perché la crescita stesse d'un tratto accellerando; ma perché il Quantitative Easing (QE) stava dimostrando sempre più di perdere la sua efficacia, con gli effetti collaterali che al contempo risultavano sempre più minacciosi. Un ritorno a condizioni climatiche più normali probabilmente garantirà un altro piccolo sussulto dell'economia; ma da qui ad aspettarsi una accelerazione economica, ce ne corre...
Le vendite al dettaglio nel mese di gennaio risultano in calo dello 0.4% rispetto al mese precedente, in parte come riflesso delle avverse condizioni climatiche. Ma anche il dato di dicembre è stato rivisto in negativo a -0.1%, sulla scorta di vendite natalizie deludenti che hanno prodotto un ispessimento delle scorte di magazzino, che ora dovranno essere smaltite. Va peraltro rilevato che le vendite al dettaglio sono calanti già da un po' di tempo: in termini di variazione annuale, hanno raggiunto il picco (+8.5%) a luglio 2011, e da allora sono scese fino al +3.2% di marzo dello scorso anno. Sono rimbalzate tre mesi dopo al +6%, per calare a dicembre a +3.1%.
Anche le buste paga hanno seguito una evoluzione simile: la variazione annuale dell'occupazione ha raggiunto il +1.9% a marzo 2012, pere scendere al +1.5% un anno dopo. A dicembre il dato si attestava al +1.7%. L'aspetto deludente però è che i posti di lavoro esistenti non hanno mai raggiunto un nuovo picco ciclico rispetto al livello pre-recessivo. E oltretutto nelle precedenti espansioni economiche la variazione annuale degli occupati si è attestato per diverso tempo fra il +3.5 e il +5%: una soglia mai vista in questa ripresa.
Benché il clima sia stato indubbiamente un fattore, sembra evidente che l'economia vada segnando il passo già da qualche tempo; e nulla lascia prevedere che possa accelerare in tempi brevi. Il dato più recente sul tasso di risparmio si attesta al 3.9%: è il secondo dato più basso degli ultimi sei anni. I redditi disponibili non crescono, e il tapering della Fed non si basa sul miglioramento delle condizioni economiche, ma sulla diffusa convinzione che il QE stia perdendo efficacia.
In definitiva crediamo che la crescita economica continuerà a deludere, nel momento in cui il QE non potrà più fornire un sostegno al mercato. Sembra che i rischi incomincino a farsi rilevanti.