La Fed rimuove lo stimolo monetario (I Parte)

- 20/06/2014
Eccoci qui, quasi sei anni dopo la crisi finanziaria del 2008, con la Federal Reserve che continua a stampare moneta. All’inizio ci fu spiegato che il Quantitative Easing serviva a prevenire l’insorgere di una nuova Grande Depressione: è stato fatto con il QE1, alla fine del 2008; e con il QE2, fra novembre 2010 a giugno 2011. Con il QE3 la Fed ha rimosso il vincolo temporale, e ha ampliato la misura dell’intervento: 45 miliardi al mese di titoli governativi, e 40 miliardi di titoli del settore privato; in prevalenza mortgage backed securities. Questa strategia è riuscita nel compito di creare un “effetto ricchezza”, che ha indotti le famiglie a spendere con maggiore serenità. Oggi, la Fed ha deciso di rimuovere progressivamente gli interventi, con il bilancio che ha raggiunto dimensioni straordinarie: da 800 miliardi di dollari, a 4300 miliardi; con lo S&P che nel frattempo è quasi triplicato.
Questo è il problema. La speranza della Fed era che l’economia sarebbe talmente migliorata che ad un certo punto lo stimolo monetario non sarebbe stato più necessario. Ma, sebbene si registrino alcuni miglioramenti, settori vitali dell’economia come la spesa in conto capitale, la crescita dei posti di lavoro ad alto valore aggiunto, il settore immobiliare e le vendite al dettaglio, hanno perlopiù deluso; e questo spiega la deriva del PIL nel primo trimestre, con un dato annuale che ancora una volta resterà abbondantemente sotto il 2.0%.
La Fed ha tentato in precedenza di rinunciare al QE, ma gli esiti non sono stati felici. Durante i primi due round sono stati fissati i tempi per il suo esaurimento. Ma a quel punto i mercati hanno cominciato a soffrire, il che ha indotto la Fed ad avviare un nuovo QE, allo scopo di mantenere in vita l’effetto ricchezza. Ad un certo punto, hanno realizzato che rimuovere lo stimolo provocava danni, per cui hanno avuto l’idea di una rimozione graduale: il tapering. E chissà che stavolta tutto si sviluppi normalmente…
Speriamo tutti che il tapering funzioni, e che la Fed non disturberà più i mercati; ma, realisticamente, come si può pensare che stavolta andrà diversamente? dopotutto, si tratta di una situazione del tutto inedita. E man mano, si avvertirà sempre di più il disimpegno della banca centrale, specie quando si incomincerà a parlare di aumento dei tassi ufficiali. Potrebbero ingegnarsi altre misure, come il pagare un interesse per le riserve presso l’istituto di emissione, emettere dei certificati di deposito per le riserve in eccesso, o fornire titoli mentre le banche consegnano liquidità alla Fed. Tutto per evitare che il disimpegno dalla politica monetaria straordinariamente distensiva sia poco traumatico.