La riduzione degli stimoli è in arrivo

- 21/11/2013
Una riduzione degli stimoli della Fed è in arrivo, probabilmente nei prossimi mesi, secondo le minute della banca centrale americana. Nonostante ci siano ancora grossi dubbi sulla tempistica sembra chiaro che la Fed abbia intenzione di ridurre gli stimoli anche se i verbali pubblicati questo pomeriggio mostrano una banca centrale non molto efficace nella sua comunicazione, seppur riesca a mantenere trasparenza. Nelle minute si legge che i membri del FOMC ritengono che i dati economici in arrivo giustificheranno una riduzione degli stimoli nei prossimi mesi anche se avevano già deciso di tagliare gli acquisti di bond prima di leggere i dati positivi sul mercato del lavoro. Il FOMC ha poi discusso sulla possibilità di ridurre l’obiettivo del tasso di disoccupazione, attualmente al 6,5%. Inoltre dai verbali emerge che il FOMC ha tenuto una riunione di emergenza il 16 ottobre scorso per definire delle misure in caso di default Usa – erano i giorni della chiusura del Governo. Chiusura che, si legge ancora nei verbali, avrà solo un effetto temporaneo e limitato sull’economia statunitense.
Del resto già i dati sulle vendite al dettaglio di oggi, che hanno mostrato un aumento più marcato delle stime ad ottobre, hanno indicato che i consumatori americani hanno continuato a spendere nonostante la chiusura del Governo.
Tornando al QE3, il mercato azionario ha reagito con nervosismo alla pubblicazione delle minute, nonostante non siano state sorprendenti. Il mercato sa che prima o poi la banca centrale ridurrà gli stimoli, anche se spera che accada nel 2014 e non entro la fine di quest’anno. Per capire come il mercato digerirà le ultime indicazioni dovremo aspettare ancora una seduta. Il mercato intanto ieri si è preso una pausa dopo aver toccato lunedì livelli critici – 16 mila il Dow Jones e 1800 lo S&P 500. Gregory Keating, Managing Director per il broker James E. Coffey Securities, sottolinea che il mercato sta cercando di capire se il recente pullback sia da considerare una opportunità’ di acquisto o l’inizio di una fase di ribassi – alimentata dalle incertezze sul futuro degli stimoli – che ci porterà’ alla fine dell’anno.
Del resto, sottolinea Greg, bisogna capire quanto le operazioni della Fed abbiano supportato questo rally e per questo non è una sorpresa vedere un mercato così nervoso soprattutto nella giornata della pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC.
I rialzi da inizio anno sono davvero sostenuti, lo S&P 500 ha guadagnato da gennaio oltre il 20% ed ha raggiunto ampiamente gli obiettivi fissati da diversi analisti e responsabili delle strategie. per questo motivo tanti investitori decidono di agire con cautela in attesa del nuovo anno. Si notano movimenti di uscita dai titoli che hanno guadagnato di più come Tesla e Netflix e spostamenti di capitale verso le blue chips – che sostengono i movimenti al rialzo del Dow Jones. Ma proprio la mancanza di certezze sul ritmo degli acquisti di bond porta tanti operatori a raccogliere i frutti di un 2013 positivo in attesa di momenti migliori.
La prossima settimana intanto inizia ufficialmente la stagione degli acquisti natalizi, tanto importante per le catene della grande distribuzione e in generale anche per l’economia statunitense. I segnali per ora sono positivi: buone vendite ad ottobre e prezzi della benzina in costante ribasso – come sottolinea ancora Gregory.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.