La settimana di Twitter... e delle altre

- 05/11/2013
Sarà una settimana piena di avvenimenti importanti e di dati economici con gli investitori che si preparano agli ultimi due mesi di contrattazione dell’anno. Un anno che è stato per ora decisamente positivo, con lo S&P 500 in aumento del 34%, e se la storia si ripeterà, nota Kenneth Polcari, Direttore delle operazioni sul floor per O'Neil Securities, la fase di guadagni durerà fino alla fine del 2013. In passato infatti quando il mercato ha guadagnato tanto e con una certa convinzione, a questo punto dell’anno non ha subito un’inversione di tendenza. Dal 1928 infatti l’azionario Usa ha guadagnato in novembre e dicembre nell’82% dei casi quando lo S&P 500 ha registrato fino a quel momento un aumento superiore al 10%, secondo dati elaborati da S&P e da Bloomberg. Non c’è niente all’orizzonte che possa provocare un movimento drammatico al rialzo o al ribasso, dice Kenny.
Questa settimana le banche centrali torneranno al centro dell’attenzione con le decisioni di BOE, BCE e Bank of Australia. Le aspettative sono tutte per un nulla di fatto, per una conferma dell’attuale politica monetaria anche se, sottolinea Kenny, continuano le speculazioni relative ad un possibile riferimento da parte di Mario Draghi ad un programma di stimoli in grado di indebolire l’euro – e riportare a galla i timori di una guerra valutaria.
Nei prossimi giorni qui a Wall Street si parlerà molto di Opv, 12 quelle previste qui al NYSE. La più’ attesa quella di Twitter giovedì, molto osservata perché si tratta di un nome noto a tutti e perché viene associata per diversi motivi a Facebook. Una ragione in più per paragonare i due debutti l’ha fornita Twitter stessa che oggi ha rivisto al rialzo la forchetta di prezzo a $23-$25 da $17-$20. è in corso il road show e probabilmente Twitter sta riscontrando buon interesse e quindi si aspetta una buona domanda. Kenny ricorda quello che era successo a Facebook, con le banche incaricate della gestione dell’operazione che avevano creato grandi aspettative che a loro volta avevano spinto gli investitori a credere di dover puntare sul titolo nel giorno del debutto per non perdere una grande occasione – quindi le banche stesse avevano spinto la forchetta di prezzo al rialzo il più possibile lasciando poco spazio per un botto in apertura. Fattore che insieme al disastro informatico al Nasdaq ha portato ad una Opv deludente. Twitter sicuramente ha osservato con attenzione quello che è andato storto nel caso del debutto di Facebook e da oggi a mercoledì – giorno in cui verrà fissato il prezzo della quotazione – avrà occasione per valutare ancora il prezzo e capire in base all’interesse fino a dove potrà spingere la forchetta.
Intanto Twitter è solo una delle 12 aziende pronte a sbarcare in Borsa questa settimana e l’interesse generato da Twitter potrebbe far bene anche agli altri 11 debutti. Del resto, come nota Kenny, gli investitori che sono rimasti fuori dal rally vedono nei debutti in Borsa delle ottime occasioni per entrare sul mercato.
Meno aspettative invece dai dati economici secondo Kenny. I numeri sul mercato del lavoro di venerdì, lo sappiamo di già, saranno deboli e mostreranno l’effetto della chiusura del Governo. Numeri quindi “contaminati” da troppe variabili e per questo forse giudicati poco utili dal mercato, che aspetta invece di leggere quelli che saranno pubblicati in dicembre in grado davvero di fornire dettagli sulla decisione della Fed sugli stimoli. Dalla Fed per ora arriva una serie di indicazioni contrastanti dai vari esponenti della banca centrale, forse per testare ancora il mercato e non creare delle aspettative.
Kenny si aspetta lo S&P 500 nei prossimi giorni entro una banda di oscillazione tra 1740 e 1775.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.