Pianeta America
La solita speculazione, sotto altra veste

La borsa continua a salire unicamente sulla percezione che la politica monetaria distensiva della Fed possa mantenere le quotazioni a galla per un periodo di tempo indeterminato. Penso che questa logica alla fine fallirà, non diversamente da quanto occorso ai tempi della bolla della new economy, o dello scoppio della crisi immobiliare del 2007. In ambo i casi il mercato ha riconsegnato buona parte dei profitti, e sarà così anche questa volta. Quando la massa degli investitori crede in un tema, il mercato si autoalimenta e continua a crescere, ignorando i fondamentali come le valutazioni, gli utili in calo e l'economia sottoperformante. Ma quando ad un certo punto la realtà torna a prevalere, molti investitori si fanno cogliere con il cerino acceso in mano, e non possono fare altro che sperare invano che il mercato non scenda.
Il boom immobiliare del 2006-2007 fornisce l'esempio più lampante di persistenza di momentum rialzista e di atteggiamento irrazionale a fronte di eventi negativi esogeni completamente ignorati. Già ad agosto 2006 emersero diverse difficoltà di intermediari finanziari specializzati in mutui ipotecari. Non ci voleva molto per comprendere che le rivelazioni avanzate all'epoca sarebbero risultate soltanto la punta dell'iceberg, e che altro sarebbe sopraggiunto.
Dall'inizio di quella crisi al massimo di mercato passarono 14 mesi, durante i quali nuove rivelazioni furono rese note a cadenza quasi quotidiana: apprendemmo come i mutui erano affettati, impacchettati e venduti in tutto il mondo. Abbiamo conosciuto diverse sigle mai conosciute prima d'allora; abbiamo appreso che i mutui sono venduti e rivenduti diverse volte, e che il rischio non si elimina: semplicemente, si sposta da una parte all'altra, con la prima che nel frattempo acquisisce nuovo rischio.
Le cose sono peggiorate a metà 2007, quando due grossi fondi di Bear Stearns sfiorarono il tracollo. Malgrado questo, Wall Street non colse il messaggio. Il mercato non solo ignorò le avvisaglie di persone autorevoli e qualificate, ma anche a fronte dell'evidenza schiacciante, continuò a rifiutare la realtà.
Il distacco dalla realtà attuale riguarda la fiducia cieca nella capacità della Fed di sostenere il mercato a tempo indefinito, a fronte di un'economia che stenta a decollare, di una debolezza globale, di un tasso di crescita calante dei profitti, di una sopravvalutazione significativa e di una paralisi a Washington. I Tori rimarcano come sempre che "questa volta è differente", ma il mercato oscilla fra stati di euforia e stati di panico. Alla fine, è sempre speculazione, sotto diversa veste.

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...