La volatilità globale non si è ancora resettata

- 16/09/2020
Volatilità in ripiegamento dai livelli estremi raggiunti a metà estate. Tutto fisiologico: gli investitori si muovono all'unisono, condizionati dall'unico riflesso primordiale di non perdere denaro, nei ribassi di mercato; mentre risultano più rilassati e meno nervosi durante i rialzi dei listini azionari.
AGE Italia calcola il livello medio di volatilità delle borse mondiali: 23 indici azionari delle economie sviluppate, di cui è calcolato la variazione in valore assoluto su base giornaliera nell'arco degli ultimi cento giorni, prima di pervenire ad un valore medio.
A marzo, la volatilità si attestava all'1.7%. Simili exploit tendono ad essere estemporanei. Al contrario, le fasi di bassa volatilità risultano durature.
Sta di fatto che prima d'ora un livello oggettivamente estremo di volatilità, su scala globale, è stato raggiunto a dicembre 1998, ad ottobre 2002, ad inizio 2009 e a fine 2011: tutti coincisi con il culmine dei bear market, e l'inaugurazione di nuove fasi espansive del mercato azionario: conclusesi non prima di un completo reset della volatilità.
L'episodio recente non ha fatto eccezione. Con la volatilità globale che si mantiene tuttora superiore all'1.0%: ben distante dai livelli infimi che precedono, e non di poco, i massimi di mercato.