Le borse sono surriscaldate? (III Parte)

- 29/04/2013
Proseguiamo nella nostra rassegna dell'eventuale surriscaldamento raggiunto dal mercato azionario americano, reduce da oltre quattro anni di brillante (ma non sfrenato) bull market. Una tesi molto diffusa è che gli utili siano cresciuti più delle stesse quotazioni, rendendo il mercato paradossalmente più conveniente oggi, che non all'inizio del rialzo. Questa tesi trova conforto nell'andamento del Price/Earnings (P/E) calato negli ultimi anni. Giustamente una corrente di opinione tende a giudicare con sufficienza il comune P/E, preferendogli la versione più smussata e conservativa, calcolata come media degli utili degli ultimi dieci anni. Il P/E rettificato per il ciclo (CAPE) risulta nondimeno su livelli tutt'altro che elevati: correntemente a 25 volte gli utili, il CAPE era pari a 32 volte nel 2007 e a quasi 50 volte nel 2000. Rispetto alla media degli ultimi 30 anni (26 volte), il mercato risulta sottovalutato.
Come sempre, cerchiamo una misura relativa del parametro in esame. L'istogramma in alto misura lo scostamento del CAPE rispetto alla media degli ultimi trent'anni; il dato è espresso non in misura assoluta, ne' tantomeno in misura percentuale: statisticamente, è mostrato come deviazioni standard. Rilevazioni eccessive in un senso o nell'altro sono quelle superiore a +2 o inferiori a -2 deviazioni standard.
La rilevazione più recente (-0.15), rispetto a questa scala, risulta effettivamente lievemente inferiore alla media. Siamo lontanissimi dagli eccessi di fine anni '90, quando il CAPE decollò in termini statistici; ma se è per questo siamo lontani anche dai livelli elevati sebbene non eccessivi del 1987, e dai livelli positivi anche se non elevati del 2007. Da questo punto di vista (anche, da questo punto di vista), Wall Street non è affatto surriscaldata.
Legga anche la prima parte e la seconda parte.