Pianeta America
Le false promesse della diversificazione di portafoglio

Per gli investitori che si sono affidati ad una canonica diversificazione di portafoglio, trascurando le indicazioni di market timing che all'inizio dell'anno hanno fornito chiari segnali di esaurimento di tendenze pluriennali sul mercato azionario ed obbligazionario; il 2022 è stato fino ad ora un anno da dimenticare. Se non fosse che si corre il rischio che il bilancio possa ulteriormente peggiorare.
Negli Stati Uniti una canonica gestione "60/40" (60% S&P500, 40% Treasury) ha prodotto a ieri una perdita che sfiora il 25% rispetto al 2021. Nessun beneficio dalla diversificazione: anzi, le perdite sull'Equity si sono sommate a quelle sui bond, con un andamento risultato tutt'altro che specularmente opposto: da giugno in poi la sovrapponibilità essendo risultata anzi piena. Correlazione praticamente perfetta: con cui è caduto un assioma generazionale che ha fatto la fortuna di molti, e che rischia di provocare la miseria di moltissimi.

Come AGE Italia ha dimostrato nell'Outlook di gennaio, se c'era una bolla speculativa, questa si collocava a sorpresa di molti nel mercato obbligazionario, più che in quello azionario. Questo conduce ad una sconsolante ammissione: nonostante un tracollo che ha prodotto negli Stati Uniti, pur in termini total return, una perdita YTD del 13.8% (-19.4% per il mercato obbligazionario globale, sempre al netto delle cedole incassate); il bond market appare tutt'altro che sottovalutato.
Al contrario: come sconsolatamente riconosce lo studio riproposto qui in alto (fonte: Deutsche Bank), tuttora il mercato obbligazionario delle economie più sviluppate è all'inizio di un processo di aggiustamento che richiederà diversi lustri. Per quanto possa scandalizzare alcuni, il mercato azionario appare tuttora relativamente più allettante, anche se in termini assoluti resta poco invitante.
La combinazione di questi due elementi conferma come la gestione 60/40 sia destinata a fornire cocenti delusioni direi per i prossimi dieci anni. Al povero investitore che ha creduto ai benefici di una diversificazione che ha fatto il suo tempo, ancora una volta l'invito ad affidarsi ad un market timing di qualità: quello che ha consentito di superare indenni il bear market del 2022.

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...