Malgrado i massimi, il pessimismo prevale tuttora

- 22/07/2013
A metà maggio, i nostri indicatori di sentiment evidenziavano come il sentiment di breve periodo fosse troppo sbilanciato verso l'ottimismo. Dopo un moderato ripiegamento ispirato dalle esternazioni della Fed circa l'esaurimento prematuro del QE3, i mercati sono tornati a salire, raggiungendo in diversi casi nuovi massimi storici. La buona notizia per gli investitori è che l'eccesso di pessimismo sperimentato sul finire di giugno non è ancora venuto meno. Gli indici si collocano in territori inesplorati e sono entrati in ipercomprato, per cui nel brevissimo potremmo assistere ad una qualche pausa di consolidamento, anche se la spinta di cui beneficiano è davvero notevole.
Un settore che appare in ritardo, anche se sempre in positivo in termini assoluti, è quello delle grandi compagnie della tecnologia: il PowerShares QQQ Trust (QQQQ) vanta un rialzo del 14.5% nel 2013. Da notare come quota 74.90 rappresenti il triplo del minimo del 2008.
Anche lo S&P è alle prese con la resistenza a 1710 punti, ma non bisognerebbe trascurare il fatto che molti investitori hanno perso l'ultimo rialzo partito un mese fa, per cui non ci sono molte pressioni da prese di beneficio. Difatti, mentre da un lato molti auspicano una correzione per entrare a sconto; dall'altro le ultime statistiche sullo scoperto suggeriscono che i ribassisti aspettano il minimo cenno di debolezza per incrementare le posizioni. Lo si rileva dall'incremento del 3% dello short interest da metà a fine giugno: siamo sui massimi annuali in termini di azioni shortate.
Malgrado dunque l'eventualità di qualche pausa di consolidamento, rimaniamo bullish, dal momento che il panico manifestatosi sul finire di giugno non si è ancora dissipato.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com