Pianeta America
Meglio le azioni dal prezzo elevato?

Se osservassimo le quotazioni delle azioni più popolari, ci accorgeremmo facilmente che quotano tutte abbondantemente sopra i 100 dollari. Una volta però non era così. Gli slit azionari sono passati di moda negli anni più recenti, e questo è il risultato. La tabella in basso mostra tutte le azioni più liquide, che quotano più di 50 e 100 dollari. Queste ultime sono il 15%. In prossimità dei massimi del 2007, la proporzione non raggiungeva il 4%.
Con esclusivo riferimento allo S&P500, ben il 55% delle azioni in esso quotate raggiunge la tripla cifra.

Mi chiedo allora se questo possa produrre un vantaggio. Insomma, come si comportano le azioni dal basso prezzo, rispetto a quelle sovrapprezzate?
Partendo dal 2016 mi sono soffermati sui ritorni trimestrali sulla base del prezzo all'inizio del periodo. Balza subito alla vista la performance delle azioni dal prezzo più contenuto: +112% al trimestre. Il dato è corretto, ho controllato più volte. Conta quello che in finanza è noto come survivorship bias: sono mostrate solo le azioni sopravvissute, non quelle oggetto di delisting, fallimento o fusione. In alcuni casi la performance risulta del -100%: alcune azioni hanno un prezzo molto basso perché convergono mestamente verso lo zero. Non comprate azioni che quotano pochi dollari, soltando sulla scorta della statistica proposta.
Ad ogni modo, si direbbe che un investitore dovrebbe comunque prediligere le azioni dal prezzo contenuto: quelle incluse nel range 2.50-5.00 dollari hanno ritornato il 10% trimestrale; quelle comprese fra 5 e 10 dollari il 6%. Man mano che si sale di prezzo le performance calano, fino a raggiungere lo scaglione più elevato: quelle che quotano in partenza più di 300 dollari: che si fanno notare non tanto per la performance media, quanto per la probabilità di conseguire un ritorno positivo.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...