Pianeta America
Nessuna sorpresa attesa dal FOMC

Il maggiore evento di questa settimana è senza dubbio la riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) attesa fra oggi e domani. Il dubbio riguarda il se la Fed annuncerà o meno la riduzione di acquisti di bond, e in che misura ciò possa riflettersi sulla borsa. Un recente sondaggio di Reuters rivela che la maggior parte degli economisti interpellati si aspetta un "tapering", il che suggerisce che tale evento sia ormai già incorporato nelle quotazioni. Ciò non toglie che la maggior parte degli investitori rimanga alla finestra, con il livello raggiunto dai multipli, i timori sulla crescita dei profitti e il contesto geopolitico internazionale che innervosiscono gli operatori privati e istituzionali.
Conseguentemente, si percepisce un generalizzato sottopeso. Nel frattempo, chi era ben esposto al rialzo manifesta la sua perplessità ricorrendo alle coperture, fra cui il sempre più impiegato acquisto di VIX, mediante opzioni e future. Si noti come l'acquisto di opzioni call sia cresciuto in rapporto agli acquisti di put dalla fine di agosto in avanti, proprio in relazione all'approssimarsi del FOMC di questo mese. Tuttavia, sebbene 9 delle prime 10 basi per posizioni aperte facciano riferimento alle call, 5 delle prime 10 posizioni aperte in assoluto hanno scadenza ottobre o successiva. Questo è un aspetto piuttosto importante, dal momento che domani sono regolate le opzioni sul VIX scadenza settembre: prima dell'annuncio della Fed. Per cui, se si volesse utilizzare questo strumento come copertura, bisognerebbe lavorare perlomeno sulla scadenza ottobre.

A proposito di sentiment, non crediamo che il balzo dell'ottimismo misurato dal sondaggio settimanale di AAII sia rappresentativo in guisa definitiva. Il sondaggio della National Association of Active Investment Managers (NAAIM), ad esempio, evidenzia che fra i gestori attivi non vi sia ne' ottimismo ne' pessimismo, almeno a livello estremo. Intrigante il dato relativo alla percentuale di advisor che si aspettano una correzione: il 40.2% del totale, vale a dire il livello più alto da maggio 2012, mentre la differenza fra Tori e Orsi si attesta sui minimi del range sperimentato negli ultimi due anni, malgrado lo S&P sia a ridosso dei massimi assoluti.
Non muta pertanto la visione di fondo: siamo positivi nel medio-lungo periodo, e le correzioni, laddove si manifestassero, rappresentano una opportunità di ingresso, alla luce del sentiment di fondo degli investitori.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...