Pianeta America
Non trascurare questo segnale tecnico di lungo periodo

Di solito in questo spazio ci soffermiamo sulle segnalazioni di trading, ma non disdegno di tanto in tanto un'occhiata agli indici fondamentali: come lo Shiller P/E, noto anche come CAPE (Cyclically Adjusted Price-Earnings). Si tratta del rapporto fra la quotazione dell'indice S&P500, e quella degli utili degli ultimi dieci anni, rettificati per tenere conto dell'inflazione.
I dati a disposizione partono dal 1900. Soltanto altre tre volte il rapporto in questione si è spinto oltre le 30 volte: nel 1929, subito prima della Grande Depressione; nel 1997, poco prima dello scoppio della bolla tecnologica. E nel 2017, quando ciò malgrado è salito ulteriormente, fino alle recenti 40 volte.

La prima tabella in basso mostra i ritorni annualizzati di mercato dopo una lettura superiore a 25 volte da parte del CAPE. A titolo di riferimento, lo S&P è cresciuto mediamente dell'8% all'anno dal 1928. Quando il CAPE però è storicamente elevati, i ritorni di mercato si dimezzano a +3.9% l'anno successivo. Peggio ancora si fa nel lungo periodo, con performance annualizzate del 2.0% medio annuo nei cinque anni successivi, e con una frequenza positiva non superiore al 50%.

La seconda tabella mostra invece i ritorni di mercato in presenza di un CAPE inferiore a 10 volte. Questa compressione dell'indice fondamentale ha anticipato sontuose performance: con Wall Street salita mediamente del 18.8% l'anno successivo, con saldi positivi nell'84% dei casi. Frequenza eccellente (100%) dopo cinque anni, con una performance media del +13.0%.
Di seguito invece le performance conseguite nella condizione intermedia:

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