Non trascurare questo segnale tecnico di lungo periodo

- 02/12/2021
Di solito in questo spazio ci soffermiamo sulle segnalazioni di trading, ma non disdegno di tanto in tanto un'occhiata agli indici fondamentali: come lo Shiller P/E, noto anche come CAPE (Cyclically Adjusted Price-Earnings). Si tratta del rapporto fra la quotazione dell'indice S&P500, e quella degli utili degli ultimi dieci anni, rettificati per tenere conto dell'inflazione.
I dati a disposizione partono dal 1900. Soltanto altre tre volte il rapporto in questione si è spinto oltre le 30 volte: nel 1929, subito prima della Grande Depressione; nel 1997, poco prima dello scoppio della bolla tecnologica. E nel 2017, quando ciò malgrado è salito ulteriormente, fino alle recenti 40 volte.
La prima tabella in basso mostra i ritorni annualizzati di mercato dopo una lettura superiore a 25 volte da parte del CAPE. A titolo di riferimento, lo S&P è cresciuto mediamente dell'8% all'anno dal 1928. Quando il CAPE però è storicamente elevati, i ritorni di mercato si dimezzano a +3.9% l'anno successivo. Peggio ancora si fa nel lungo periodo, con performance annualizzate del 2.0% medio annuo nei cinque anni successivi, e con una frequenza positiva non superiore al 50%.
La seconda tabella mostra invece i ritorni di mercato in presenza di un CAPE inferiore a 10 volte. Questa compressione dell'indice fondamentale ha anticipato sontuose performance: con Wall Street salita mediamente del 18.8% l'anno successivo, con saldi positivi nell'84% dei casi. Frequenza eccellente (100%) dopo cinque anni, con una performance media del +13.0%.
Di seguito invece le performance conseguite nella condizione intermedia: