Nonostante il bear market, Wall Street è ancora sopravvalutata

- 24/01/2023
Per buona parte dei dodici anni del bull market 2009-2021, il listino azionario americano ha seguito a distanza il valore di equilibrio dettato dalla combinazione di monte utili delle compagnie dello S&P500, e livello complessivo dei tassi di interesse. In altre parole il fair value si è collocato stabilmente sopra le quotazioni dello S&P, salve alcune sporadiche eccezioni.
Questo ha favorito gli investitori, sempre ben supportati da quotazioni sistematicamente in ritardo, e bisognose di continui aggiustamenti verso l'alto.
Questo, fino al 2022: quando il modello di valutazione ha svoltato radicalmente verso il basso, costringendo Wall Street a seguire.
Sotto questa prospettiva, il rimbalzo degli ultimi tre mesi lascia perplessi, perché non seguito né tantomeno preceduto da analogo comportamento dal fair value della borsa americana. Alla fine di dicembre, il valore di equilibrio per lo S&P500 si attesterebbe a 3515 punti. Sotto questa prospettiva, Wall Street risulterebbe correntemente sopravvalutata di 500 punti, o se si preferisce di quasi il 15%.
Per riallineare le due misure teorica ed effettiva, le strade sarebbero due: o un vistoso ripiegamento di mercato, o un aggiustamento fondamentale sotto forma di espansione degli utili e/o compressione dei tassi di interesse. Ma la prima è messa in discussione da una earnings season partita non proprio con il piede giusto, mentre per la seconda dovremmo attendere non prima della fine dell'anno.