Nuvole scure si addensano sul Real Estate USA

- 19/02/2014
Negli Stati Uniti continua a deludere il mercato immobiliare, reduce peraltro da un consistente apprezzamento per quasi tutti gli ultimi due anni. L'altro giorno l'indice del sentiment dei costruttori ha fatto registrare un pesante calo: «colpa delle condizioni meteorologiche», si sono affrettati a precisare. Ma le vendite di abitazioni hanno sperimentato una tendenza calante dallo scorso settembre: in "tempi" non sospetti, così per dire.
Venerdì è atteso il dato sulle "existing home sales" di gennaio. Una release fondamentale per misurare lo stato di salute del settore immobiliare americano.
Le attese sono per un dato annualizzato pari a 4.7 milioni di unità. Se le previsioni saranno rispettate, il dato sarà da salutare con estremo disappunto. Non solo perché confermerà la tendenza calante dei precedenti quattro mesi; ma soprattutto perché produrrà una spiacevole rottura verso il basso.
Il grafico mostra il dato in questione e - in alto - il tasso di variazione annuale. Per smussarne l'erraticità, preferiamo calcolare una media mobile esponenziale a tre mesi: è la linea continua che accompagna l'istogramma. Orbene, gli "incroci" di questa media con la linea dello zero definisce da sempre le tendenze del mercato immobiliare USA: entrato in boom nel 2000, e rimastovi fino a fine 2005, quando il taglio verso il basso della linea dell'equilibrio anticipò la crisi del real estate che tutti ricordiamo. Crisi formalmente venuta meno soltanto nel 2009, quando il tasso di variazione annuale (media a 3 mesi) tornò in territorio positivo; e lo fece definitivamente a metà 2011.
Vorremmo tanto che gli economisti errino per difetto la stima del dato di gennaio sulla vendita di case esistenti. In caso contrario, per il real estate americano tirerà una brutta aria. Ed evidentemente i costruttori già lo sanno...