Quando un giorno finirà la festa... (II Parte)

- 16/01/2017
In molti casi, i compensi degli amministratori delle società quotate sono determinati dall’andamento degli utili aziendali, non rettificati per tenere conto dei buyback. Dal momento che proprio il management e i vertici delle compagnie decidono in merito a queste operazioni, è evidente che si viene a definire un conflitto di interessi, con i manager motivati a far crescere gli EPS per rafforzare la propria retribuzione. Con il mercato azionario sui massimi storici, il pubblico degli investitori si disinteressa di simili questioni: finché la musica continua a suonare… Ma arriverà il giorno in cui politici e autorità di controllo si soffermeranno su questa pratica, con il denaro delle società impiegate per acquistare le loro stesse azioni, peraltro a multipli che in tempi normali suggerirebbero di vendere, non di comprare.
Il rally scaturito dall’elezione di Donald Trump, giunge nel momento in cui la Federal Reserve sta lentamente contemplando un disimpegno dalla politica dei tassi di interesse prossimi allo zero, in essere da più di otto anni. Nel frattempo, la banca centrale americana mantiene in bilancio gli investimenti in titoli effettuati dal 2009, consentendo uno sgonfiamento soltanto graduale. Il mercato nel frattempo scommette che Trump taglierà le imposte, avvierà una deregulation dell’economia, favorisca il rimpatrio dei capitali, e incoraggi l’investimento in infrastrutture e Difesa. Questo negli auspici degli investitori dovrebbe più che compensare i contraccolpi delle minacciate guerre commerciali, del dollaro forte, dell’inflazione, e di un’ulteriore crescita di deficit e debito federali. Per come la pensiamo noi, il mercato sarà tutt’altro che felice, con il passare del tempo.
I danni di otto anni di politica monetaria dissennata ormai sono stati fatti. Le attività finanziarie sono state inflazionate ai livelli di valutazione quasi più elevati della storia. Man mano che la Fed aumenterà i tassi, normalizzando la politica monetaria, il debito esploderà verso l’alto, e smetteremo di ignorare il problema. Resta da vedere se avremo bassa inflazione e bassa crescita, oppure alta inflazione e bassa crescita (stagflazione). In ogni caso, quando i tassi di interesse si normalizzeranno, i mercati torneranno sulla Terra. E non la prenderanno molto bene...