Quelli che "la borsa è disconnessa dai fondamentali"

- 09/07/2020
Il mercato ha sempre ragione, certo. Ma questa consolazione è di scarsa presa su chi ha osservato pietrificato il rialzo degli ultimi tre mesi e mezzo di listini azionari, crogiolandosi nella convinzione che il rally non rispecchi l'economia reale.
Perché così non è.
Wall Street si sta muovendo fedelmente nel solco tracciato dai fondamentali macro.
Prendiamo l'ISM Index. Certo, l'economia americana è ormai prevalentemente di servizi; avanzati, per giunta. Ma il settore manifatturiero, così ciclico, è l'anima dell'economia, e il termometro del mercato: non c'é rialzo che tenga, se non accompagnato dal settore manifatturiero.
La relazione è tra economia reale, e derivata dell'economia finanziaria. Segnatamente l'ISM Index vanta una eccellente correlazione con il tasso di variazione a dodici mesi dello S&P500. Letture inferiori ai 50 punti del primo sono compatibili con performance negativa del secondo, e viceversa. La sovrapposizione appare persuasiva.
Il tonfo dell'ISM maturato ad aprile non è stato assecondato da analogo crollo di Wall Street. Saggiamente i mercati hanno atteso, e hanno fatto bene. Il rimbalzo dell'ISM di giugno ha completato l'allineamento: business as usual.
Ne consegue a questo punto che, affinché il mercato si migliori ulteriormente, occorrerà assistere a nuovi spunti benigni da parte del settore manifatturiero. Per ora, apprezziamo il nesso vigente fra economia reale e finanza.