Pianeta America
Rapporto Prezzo/Utile (P/U): quando elevato conta di più

Il Price/Earnings (scusate se riporto la terminologia in inglese) è un indicatore che viene “guardato” ed utilizzato sovente come parametro per identificare le società “buone” da quelle “meno buone”.

Il pensiero corrente dice che “società con P/E basso sono buone, quelle con P/E elevato sono meno buone”.

Il problema è che, purtroppo, questo ragionamento (oltre che essere attuale ed essere fuorviante) viene ribaltato sui titoli azionari e il pensiero prende la forma seguente: “le società che hanno un P/E basso sono destinate a salire, mentre le società con P/E alto sono destinate a scendere”.

Fosse così semplice sarebbe il piano di investimenti più semplice in assoluto.

Purtroppo ci si dimentica che la valutazione di una società passa anche attraverso altri parametri, probabilmente più importanti del solo P/E. Una società con P/E basso potrebbe, paradossalmente, presentare dei problemi di crescita che una società con alto P/E potrebbe non avere; quest'ultima avrebbe il fardello di dover mantenere i tassi di crescita che vadano a giustificare l'elevato P/E.

Il 2018 è stato un anno complicato per il mercato azionario americano, per i mercati globali in generale ed è, quindi, interessante andare a verificare se l'assioma di cui sopra viene confermato.

Indice di riferimento: S&P 500

Data di selezione: 29.12.2017

Criteri di selezione: 20 titoli con P/E inferiore a 10 e superiore a 2

Criteri di selezione: 20 titoli con P/E superiore a 50 e inferiore a 120

Non è stato effettuato nessun ulteriore “cherry picking”.

Questo dato è sicuramente interessante:

Performance portafoglio P/E < 10 dal 29.12.2017 al 31.12.2018: -24.33%

Performance portafoglio P/E > 50 dal 29.12.2017 al 31.12.2018: - 7.52%

L'indice S&P 500 ha fatto il suo top il 26 gennaio 2018. Misuriamo la performance dal 29.12.17 al 26.12.18:

Portafoglio P/E < 10: 5.82% - Portafoglio P/E > 50: 6.92%

E' di interesse verificare come si sono mossi i due portafogli dal minimo di febbraio al massimo di settembre. Siccome il P/E si muove in funzione (anche) del prezzo è d'obbligo ribilanciare i due portafogli, la data del ribilanciamento è del 9 febbraio. 

La performance del portafoglio P/E < 10 per il periodo 09.02.18-20.09.18 è stata del 5.03%, mentre il secondo portafoglio P/E > fa segnare +18.53%.

Rifacciamo l'ultimo ribilanciamento, al 20.09.2018 e rivediamo la performance che si ottiene dal top di settembre al 31.12.2018.

Portafoglio P/E < 10: -23.70%

Portafoglio P/E > 50: -19.24%.

A sinistra il portafoglio P/E > 50, a destra il corrispettivo con P/E < 10. Paniere titoli selezionato al 29.12.2017

Quando si dice una foto vale più di mille parole. Come detto nella selezione dei panieri i criteri erano chiari e non vi è stato nessun ulteriore “cherry picking”.

I test sono stati effettuati senza adottare nessun tipo di risk management. Inoltre titolo ha il medesimo peso.

Conclusione: questo test ha sicuramente valenza solo per l'anno 2018. Un anno, come detto, difficoltoso di suo, con dei forti movimenti al rialzo ed al ribasso. Il risultato potrebbe sbalordire: puntare su titoli con P/E elevato ha pagato sia durante le fasi rialziste sia durante le fasi ribassiste. Il grafico di cui sopra mostra, però, un dato che potrebbe aver fatto la differenza al netto di altri dati: il trend degli EPS. Regolare al rialzo, da sinistra a destra, per il portafoglio P/E > 50, irregolare e tendente al ribasso per il portafoglio P/E <10.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...