Sempre meglio testare le teorie popolari

- 15/07/2020
I media hanno celebrato nelle ultime settimane un paio di indicazioni tecniche su cui è opportuno soffermarsi. Innanzitutto sullo S&P500 si è materializzato un golden cross: che interviene quando la più veloce media mobile a 50 giorni taglia verso l'alto la più lenta media a 200 giorni. Nel frattempo il Nasdaq Composite è salito del 20% oltre la sua media mobile a 200 giorni: sulla carta ciò implicherebbe la prossimità di una correzione. Vediamo se la statistica conforta le assunzioni teoriche.
Se partissimo dal 1950, scorgeremmo sullo S&P ben 35 golden cross. La tabella in basso sintetizza i ritorni successivi, mettendoli a confronto con l'andamento medio storico. I numeri confermano trattarsi di un segnale bullish: tre mesi dopo il segnale, lo S&P ha guadagnato un ulteriore 4%, salendo nel 77% dei casi. Su questo arco temporale Wall Street guadagna il 2%, salendo nel 66% dei casi. Sovraperformance è registrata anche dopo sei e dodici mesi.
Il secondo indicatore vanta implicazioni opposte: si presume che il mercato possa ripiegare. Ma l'analisi numerica questa volta suggerisce il contrario: dal 1972 si contano 12 precedenti, escludendo quelli che si manifestano a distanza inferiore a sei mesi. Un mese dopo il Composite è salito sempre. Idem a dodici mesi di distanza, conseguendo in questo caso un guadagno (ulteriore) medio del 20%. Questo conferma che è sempre buona norma testare le strategie, quando possibile.