Pianeta America
Un esame delle società post IPO

Questa settimana ho indagato sul comportamento delle azioni in seguito al collocamento (IPO), nel momento in cui è raggiunto un certo multiplo in termini di performance: 50%, 100%, 200%, eccetera. Sulla carta si potrebbe trattare di soglie in prossimità delle quali prendere beneficio. Ho raccolto una casistica spalmata sugli anni più recenti, che interessa 131 azioni quotate dal 2010.
La prima soglia monitorata è il +50%: mi sono soffermato sulle azioni che hanno raggiunto un intorno del 2% più o meno la soglia citata, dopo avervi navigato sotto per almeno un mese; a patto che ciò avvenga entro un anno dalla IPO. Il modo migliore per formulare valutazioni è osservare la percentuale di società che battono il mercato: è l'ultima colonna della tabella in basso:

L'analisi conferma l'assunto di partenza: dopo aver raggiunto questo primo obiettivo, le azioni tendono a consolidare. Un mese dopo, soltanto il 42% del campione fa meglio del mercato. Tre mesi dopo, la percentuale si riduce ulteriormente.
Ho condotto lo stesso studio, questa volta soffermandomi sul conseguimento di un raddoppio dai livelli di collocamento. In teoria ciò dovrebbe indurre i fortunati detentori a prendere beneficio, ancor più di quanto fatto dopo il conseguimento della prima soglia. La tabella in basso invece sconfessa l'assunto: da due settimane a tre mesi dopo il raggiungimento di questo target, il 50% delle società batte l'indice.

Infine, mi sono soffermato sulle IPO che triplicano di prezzo. I dati in questo caso sono confusi: erratici nel breve periodo, negativi addirittura nel lungo periodo, quando soltanto il 38% delle società battono lo S&P, tre mesi dopo il conseguimento di una performance del 200%.

Giornalista finanziaria dalla fine degli anni '90. Continua...