Un rarissimo setup di volatilità

- 14/10/2013
Che settimana ci siamo lasciati alle spalle. Dopo un'apertura in ribasso, abbiamo assistito alla cinquantesima seduta da 300 punti per il Dow Jones nella storia. Per lo S&P, è stato il miglior giorno dell'anno. Alla fine, Wall Street ha conseguito una variazione settimanale positiva dopo essere sceso nelle due settimane precedenti, estendendo la casistica di rialzo senza tre settimane consecutive in perdita a 73 settimane.
C'é molto di cui discutere. Incominciamo con il VIX. La settimana passata, Todd Salamone appuntava: «se il VIX si spingerà oltre i 18 punti, è facile prevedere un rapido balzo fino all'area 22-24 punti: il doppio del minimo di quest'anno». Todd ha colto nel segno.
Di recente, l'indicatore di volatilità delle opzioni è entrato in "backwardation" sul mercato a termine: il future scadenza ottobre quota a premio rispetto alla scadenza novembre. Questo si verifica di solito quando c'è panico sul mercato. Oltretutto il VIX quota con un premio del 100% rispetto alla volatilità storica a 20 giorni dello S&P: un'altra circostanza eccezionale. Il mercato sta segnalando l'aspettativa per una volatilità estrema nel prossimo futuro.
A partire dal 2004, si tratta di appena la quarta volta che questi due aspetti si manifestano congiuntamente. I due casi immediatamente precedenti furono occasioni esemplari per andare long, mentre il caso meno recente risale al picco del 2007. In tutti i casi ciò che seguì fu effettivamente una fiammata di volatilità. Da notare come il terzo episodio storico è coinciso con la dialettica sul fiscal cliff di fine 2012.
Nel frattempo, il Dow Jones ha trovato supporto in prossimità della media a 200 giorni, da cui è rimbalzato. Quando questo supporto fu toccato l'ultima volta, a fine dicembre, eravamo appunto in preda al panico da fiscal cliff: un momento che ha anticipato sei mesi di brillanti progressi.
Mentre Washington ruba le copertine dei giornali, è incominciata la stagione degli utili. Al pari dei precedenti 11 trimestri, l'asticella delle aspettative è stata ancora una volta abbassata, il che favorirà sorprese benigne. Le attese sono per una crescita dei profitti del 4.5% rispetto allo scorso anno. Ma l'aspetto più rilevante è che i warning sono cresciuti in ognuno dei trimestri dalla fine del 2012 in poi. C'è da sospettare che un bel po' di brutte notizie sia alle nostre spalle.
Ma non è tutto rose e fiore. Una preoccupazione ricorrente è il Margin Debt, prossimo ad un nuovo massimo assoluto. Il dato in se' non è negativo, ma un eventuale ribasso dello S&P indurrebbe parecchi margin call e alimenterebbe dunque le vendite.
La settimana prossima è scadenza mensile di opzioni. Teoricamente un appuntamento volatile, ma conforterà sapere che questa settimana nel mese di ottobre è stata positiva in ben 7 degli ultimi 10 anni.
* Ryan Detrick per Schaefferresearch.com