Usare le commodity per valutare il Dow Jones

- 05/12/2019
Ricordate quando l'oro inanellò una sequenza di dodici anni positivi di fila fra il 2001 e il 2012? In quegli anni si permise persino il lusso di battere il Dow Jones. Quando il Dow raggiunse un nuovo massimo storico, l'anno successivo, in termini di once d'oro era distante dai massimi "reali" ancora del 75%. Alcuni argomentarono che la stampa incontrollata di moneta aveva gonfiato le quotazioni, e che l'economia tutto sommato non se la passasse così tanto bene. Quell'argomentazione non è andata molto lontano, con il Dow Jones che negli anni successivi si sarebbe apprezzato del 65%.
Vediamo oggi cosa ci rivela il confronto fra oro e Dow Jones. Il grafico in basso parte dal 1975. Il metallo giallo ha dimezzato il suo valore dal 1980 al 2000, per decollare nel decennio successivo. L'oro è salito mentre le borse affondavano sotto la pressione della Grande Recessione fra il 2007 e il 2009, raggiungendo un picco nel 2011, dal quale sarebbe precipitato del 30% due anni dopo. Oggi, mentre il Dow Jones sale a nuovi massimi storici, l'oro si muove in trading range.
Quello in basso è il grafico del Dow Jones, espresso in once d'oro, a partire dal 1910. A metà 2013, mentre il Dow raggiungeva nuovi massimi storici, l'indice in termini reali vivacchiava attorno alle 11 once d'oro. Dalla fine di quell'anno il mercato azionario ha fatto di gran lunga meglio del metallo giallo, e il rapporto si attesta oggi a circa 20 once: praticamente il doppio della media storica.
Restiamo però pur sempre del 56% sotto i massimi assoluti di 44 once raggiunti alla fine del 1999.
Se si prezzasse il Dow Jones in once d'argento, emergerebbe una sopravvalutazione ancor più marcata. Siamo al triplo della media storica, il 35% sotto i massimi assoluti coincisi con la bolla tecnologica.
Oro e argento sono stati mezzi monetari in passato, per cui è sensato quotare il Dow Jones in termini di metalli preziosi. La figura in basso propone un approccio alternativo: i barili di petrolio necessari per comprare "un" indice Dow Jones. Al momento il rapporto è di 500 ad 1. Siamo due volte e mezza sopra la media storica, e anche in questo caso un 35% circa dai massimi assoluti. Ancora una volta le azioni sono care, a siamo distanti dai massimi.