Vicini ad un compromesso a Washington?

- 05/10/2013
Il mercato ci dice che siamo vicini ad un compromesso a Washington e i più ottimisti parlano di una soluzione unica che porterà alla riapertura del Governo e ad un innalzamento del tetto del debito, che eviterebbe un default. è quello che pensa anche Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, secondo cui un default USA è altamente improbabile, Washington non lo permetterebbe mai. E la promessa in questo senso, ovvero di evitare a tutti i costi il default, dello Speaker of the House John Boehner è stata per questo accolta ieri con favore. Le trattative vanno avanti, le prossime ore e i prossimi giorni saranno cruciali ma il mercato sembra già scontare una soluzione. Peter sottolinea che il mercato questa settimana, nonostante le flessioni, ha dimostrato ancora una volta una certa forza e tanta convinzione. Lo S&P 500 ad esempio è riuscito a conservare la soglia tecnica importante di 1675-1680 sia mercoledì che giovedì e, nonostante sia sceso brevemente al di sotto della stessa, l’ha poi recuperata in chiusura. è una buona indicazione, mi dice Peter, che il mercato si sta preparando per un forte rally che partirà appena sarà terminata la battaglia a Washington. Aspettiamoci un guadagno del 2% subito dopo una risoluzione e poi il mercato tornerà a concentrarsi sui fondamentali, ovvero sulla stagione degli utili. Che non porterà grandi sorprese negative, secondo Peter, che si attende la stessa tendenza riscontrata nel secondo trimestre ovvero un aumento degli utili ma ancora ricavi deboli.
La chiusura del Governo per una settimana non avrà un impatto drastico sul Pil del quarto trimestre, secondo Peter, che calcola circa un -0,1% in meno. Intanto se guardiamo ai dati di questa settimana, i pochi che sono arrivati in questa fase di chiusura del Governo, notiamo ancora un quadro contrastato. Da una parte i numeri di ADP sull’occupazione del settore privato, che confermano le previsioni di Peter, mostrano ancora un mercato del lavoro debole. Dall’altra i segnali che arrivano dalle vendite al dettaglio e dall’attività manifatturiera sono davvero incoraggianti e fanno sperare in una crescita del Pil più marcata rispetto ai calcoli precedenti, sottolinea Peter. Che stima che la Federal Reserve resterà ferma e non ridurrà gli stimoli a fine ottobre. Lo farà invece in dicembre e Peter pensa che leggeremo una conferma in questo senso nelle minute dell’ultima riunione del FOMC che saranno pubblicate la prossima settimana.
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com.