Vincitori e Vinti della politica monetaria della Fed

- 15/01/2015
Già nostalgia della politica monetaria straordinaria della Federal Reserve? archiviato il tapering, vale a dire il ridimensionamento del programma mensile di acquisti di titoli - pubblici e privati - da parte della Fed, gli investitori si interrogano su tempistica e soprattutto ripercussioni dell’inevitabile aumento dei tassi ufficiali americani, fermi eccezionalmente da più di sei anni. Ci sono stati vincitori e vinti (di fatto, soltanto chi è rimasto in liquidità), ma presto si volterà pagina.
Intanto la copertina del mese di gennaio della rivista immaginaria di politica monetaria è contesa. Eravamo tutti certi che se la sarebbe accaparrata il governatore Draghi, con il QE all’europea che sta per essere varato. E invece, a sorpresa giunge il disimpegno di un’altra banca centrale, la SNB, che oggi rimuove il cap sul cambio: non offrirà più 1 franco e 20 a chiunque le porti un misero euro. Hanno vinto gli speculatori, titolano allarmati i giornali dei Cantoni, evidenziando il cedimento incondizionato, e presagendo crolli di produzione industriale e corsie sgombere nei centri commerciali di Mendrisio. A noi italiani, la vicenda di oggi ricorda un po’ la resa della Banca d’Italia del 1992, stremata dopo aver consegnato marchi tedeschi al vantaggioso prezzo di 765 lire in quel drammatico mese di settembre che avrebbe portato all’uscita dallo SME. Ma parliamo d’altro…
L’intervento era iniziato con la constatazione secondo cui il prossimo disimpegno dalla politica del tasso zero (ZIRP) sta già producendo vincitori e vinti. Lo si intuisce dal grafico che proponiamo qui in basso, che sovrappone all’andamento dello S&P, in nero, l’andamento di un investimento equiponderato in commodity, mercati azionari emergenti, Corporate bond USA ad alto rendimento e midcap americane (“ZIRP winners”, linea verde); e l’andamento dei ZIRP losers, vale a dire: dollaro, bancari, large cap e Corporate bond di rating elevato.
Clamoroso lo sganciamento sperimentato dalla seconda metà dello scorso anno: mentre i temi difensivi, fino ad ora penalizzati dalla politica monetaria estremamente accomodante della Fed, hanno continuato a salire; i temi più speculativi, emblematici degli ultimi sei anni, hanno subito pesanti ribassi.
Nulla di eclatante, in verità. Il rapporto fra vincitori e vinti, in borsa, segue da tempo l’evoluzione del bilancio della banca centrale americana. Il grafico in basso confronta la variazione trimestrale del bilancio Fed (nero, scala di destra) con il rapporto ZIRP Winners/Losers (blue, scala di sinistra): si scorge un’evidente correlazione. Che conferma come il disimpegno da parte della signora Yellen, e quindi tendenzialmente una politica monetaria meno accomodante, accompagnerà i temi che hanno dominato nello scorso semestre: dollaro, grandi capitalizzazioni e bond di qualità.