Pianeta America
Wall Street ancora vittima dell'incertezza

Ancora debolezza per l’azionario americano con la settimana che si apre in calo per gli indici. Ancora una volta sono le incertezze legate alla Grecia e le aspettative di un aumento a breve dei tassi di interesse negli Stati Uniti ad influenzare le decisioni degli operatori. O meglio, come sottolinea Kenny Polcari, direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities, sono proprio questi i motivi della decisione degli investitori di stare fermi a guardare ed aspettare prima di rientrare. L’azionario tedesco in correzione, gli altri indici di riferimento europei sono in calo tra il 4% e il 7% dai massimi. E qui negli Stati Uniti la divergenza che si nota tra il movimento del Dow Jones Industrial e il Dow Jones Transport e’ fonte di preoccupazione (per la teoria del Dow). Tuttavia, secondo Kenny, i movimenti non sono accompagnati da volumi esplosivi, una prova della poca decisione e delle attese di maggiore chiarezza da parte degli operatori.

I dati del mercato del lavoro nettamente migliori delle attese non bastano secondo Kenny a giustificare un intervento della Fed sui tassi prima del previsto visto che altri indicatori economici continuano a mostrare debolezza. Tuttavia le speculazioni su un imminente incremento del costo del denaro circolano sui mercati e Kenny fa riferimento anche ad alcune relative ad un ritocco già questo mese per sorprendere i mercati – mercati che non vogliono essere sorpresi pero’ soprattutto quando si parla di tassi di interesse. Kenny prevede piuttosto un cambiamento nel linguaggio della Federal Reserve ma solo per preparare ad un aumento dei tassi che arriverà probabilmente in novembre o dicembre. Un aumento che non dovrebbe sorprendere e nemmeno turbare troppo i mercati dato che anche un ritocco di 25 punti base lascerebbe il livello dei tassi su minimi storici.
E’ vero che Janet Yellen, anche se non si consulta con entita’ esterne alla Fed prima di prendere decisioni, e’ consapevole delle conseguenze che un aumento dei tassi avrebbe su altri mercati globali. E il recente monito del FMI e’ rilevante dato che le preoccupazioni di Christine Lagarde sono per la difficile situazione Grecia e per il rischio volatilità legato a tassi USA più alti, sottolinea Kenny. Che ritiene che Janet Yellen potrà, dopo i dati solidi sul mercato del lavoro, cambiare la terminologia e preparare i mercati di tutto il mondo ad un aumento dei tassi.

Lo S&P 500 intanto, dopo avere rotto i supporti di breve, e’ sceso oggi sotto la media a 100 giorni di 2085. Kenny ritiene che in caso di conferma di questa rottura le vendite continueranno fino alla media a 200 giorni di 2050.Un movimento ancora lontano da una correzione ma che si uniforma a quanto sta accadendo sui mercati europei e che ha senso fino a che non avremo risposte dalla Grecia che permetteranno di spostare l’attenzione di nuovo sui dati economici, sottolinea Kenny.
 
* Lina Cagossi è video blogger @insidetheexchange.com. 

 

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...