Pianeta America
Wall Street: cara, ma non in bolla

Il rally del mercato azionario degli ultimi 4-5 mesi - dipende se si parte dal minimo ortodosso di inizio ottobre, da tempo anticipato dall'analisi tecnicaK; o da quello effettivo di fine dello stesso mese, imposto dai drammatici eventi del 7 Ottobre - si è sviluppato in virtù di una combinazione di fattori fondamentali, e di disponibilità degli investitori a concedere un prezzo più elevato per partecipare al party.

Quando la earnings season del quarto trimestre si è virtualmente conclusa, l'espansione dei profitti operativi rispetto ad un anno fa è soddisfacente, viste le deprimenti premesse iniziali: con una crescita di quasi l'8% rispetto all'anno precedente, che eclissa la stagnazione attesa nelle prime settimane del 2024 per il Q4.

Questo andamento micro, però, spiega soltanto in parte il rally ciclico inaugurato in autunno. Una porzione considerevole della performance essendo riconducibile all'espansione del Price/Earnings.

Sui minimi di autunno, il P/E calcolato con gli EPS operativi si attestava perfettamente sui livelli medi storici. Un multiplo nella norma; degli ultimi 35 anni, s'intende. Da 20 volte, il P/E è lievitato fino alle 24 volte correntemente pagate per comprare azioni dello S&P500.

Le opinioni al solito divergono (lo fanno sempre, tranne sui minimi ed i massimi assoluti), fra chi ritiene il mercato in una minacciosa bolla speculativa, e chi tesse le lodi di una pattuglia di società in grado di sfornare ritmi di crescita di profitti e ricavi a doppia cifra percentuale. Il punto però è un altro.

Rispetto alla media storica, l'attuale multiplo fondamentale si colloca al di sopra di esso; ma risulta ancora distante dalla soglia superiore situata a 2 deviazioni standard. Trattasi del livello che, raggiunto nel 2021, impose un bear market ciclico da cui siamo usciti un anno e mezzo fa.

Sicuro, non si può dire che Wall Street sia sottovalutata: certe occasioni capitano ogni generazione (1989, poi 2009); ma finché il P/E non si spingerà sopra i 28 punti è difficile sostenere, su basi oggettive, che la borsa americana sia sopravvalutata.

Un operatore professionale da molti anni attivo sui principali mercati finanziari mondiali. Continua...